L’intervista: Elisa Di Eusanio, da “Doc” al teatro nel nome degli indifesi e dell’indagine sociale
Ha conquistato il pubblico nel ruolo della caposala Teresa Maraldi, nella serie tv Rai 1, campione d’incassi, “Doc – Nelle tue mani”, ma il suo impegno è rivolto anche al teatro, alle storie di indagine sociale, oltre che alle battaglie a difesa degli animali. Stiamo parlando di Elisa Di Eusanio, in scena, con Andrea Lolli, il prossimo 9 e 10 aprile allo Spazio Teatro Faber di Frascati con lo spettacolo “Neve di carta”.
Classe 1980, l’attrice, di origine abruzzese, si immerge nel mondo dell’arte fin da bambina grazie alla mamma coreografa, Mariella Converti. Lauretata nel 2002 all’Accademia nazionale d’arte drammatica Silvio D’Amico, Elisa Di Eusanio ha lavorato molto anche nel cinema e nella fiction, al fianco di Volfango De Biasi, Mariano Lamberti, Claudio Amendola, Carlo Verdone, Pappi Corsicato, Michele Soavi, solo per citarne alcuni.
Con riferimento a “Doc – Nelle tue mani”, cosa ti ha lasciato questa esperienza televisiva?
Per le mani mi ha lasciato uno scarto importante a livello lavorativo, in quanto è stata davvero determinante per quanto riguarda il mio percorso, mi ha dato una visibilità, forse, mai raggiunta prima. Da un punto di vista lavorativo mi ha dato, quindi, la possibilità di crescere e da un punto di vista umano mi ha lasciato dentro la bellezza di aver lavorato con una grande squadra, che riguarda sia i visibili sia gli invisibili.
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Qual è l’aspetto che ti piace di più di Teresa, personaggio che interpreti nella fiction?
Di Teresa mi piace senza dubbio la sua genuinità, è una donna cui molte donne possono identificarsi, dalla bellezza semplice, ed ha una sua energia che traspare in tutto quello che fa. In un certo senso irradia l’ambiente di lavoro perchè è una donna presente, bella, forte, un collante, è un pò la mamma del reparto, molto protettiva con i suoi colleghi.
Fino al 20 marzo scorso sei stata in scena con “Neve di carta”, all’ Altrove Teatro Studio di Roma: quante altre repliche ci saranno? Lo spettacolo narra una storia davvero particolare, che si interseca anche con le tue origini..
“Neve di carta” tornerà in scena a Frascati allo Spazio Teatro Faber il 9 e il 10 aprile e poi lo riprenderemo la prossima stagione per portarlo in giro su scala nazionale. Sicuramente la storia è intrisa delle mie origini e lo spettacolo è ispirato al lavoro letterario di Annacarla Valeriano, “Ammalò di testa – storie dal manicomio di Teramo“, che racconta il tragico spaccato sociale delle donne che venivano rinchiuse in manicomio per futili motivi. Le donne, per qualsiasi motivo, nel momento in cui non erano più utili alla famiglia, venivano internate. La mia Gemma, sposata con Bernardino, non poteva dargli figli e aveva una sessualità molto forte e libera, con il marito. La mamma lo convinse, però, a rinchiuderla in manicomio: il loro era un grande amore, violato dal pregiudizio dell’epoca. Sono sono molto affezionata a questo progetto teatrale, anche perchè è il mio primo in cui mi metto a nudo a 360 gradi: non posso recitare, oltre alla tecnica devo consegnare tanta verità a questo personaggio. È importante per me perchè segna lo spartiacque tra l’attrice che sono stata fino a ieri, di prosa, di compagnia, a quella che voglio essere oggi, una solista, che in qualche modo sceglie i racconti che vorrebbe portare in teatro, sempre storie di indagine sociale.
Teatro, cinema, fiction: quale è il tuo personale podio?
Se parliamo di lavoro, sono del pare che qualsiasi lavoro ha la sua dignità e merita rispetto, farei molta fatica a stilare una lista. Se parliamo di cuore, il teatro è senza dubbio la mia casa e rappresenta un luogo che mi auguro non debba abbandonare mai, perchè quel tipo di energia che si riesce a muovere in determinate circostanze, con il pubblico che è lì a pochi passi, è impagabile. Si tratta di un’emozione che non ho ritrovato da nessuna parte. Per quanto riguarda fiction e cinema, dato che la fiction ha fatto passi da gigante e si è dovuta impegnare, visto che ci sono competitor a livello internazionale altissimi, troviamo prodotti di grande qualità. Quindi cinema e fiction per me sono identici, non trovo differenze, purchè possa avere sempre la possibiità di andare a fondo di personaggi complessi, a tutto tondo. A me interessa la storia e il personaggio, dipende tutto poi da quello alla fine..
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Potremmo dire che hai l’arte nel sangue: quando hai capito che avresti fatto l’attrice?
Non l’ho capito, non c’è stato un momento preciso in cui ho avuto l’epifania. È stato tutto estremamente naturale. Essendo figlia di Mariella Converti, che era una coreografa, ho vissuto questo mondo e di conseguenza sono stata introdotta in questa realtà in maniera estremamente naturale, fin da quando ero piccola. Per me è stata una conseguenza necessaria, era scritto nel mio destino..
Oltre il lavoro, sei molto impegnata nel sociale e nelle battaglie a difesa degli animali…
Ho sempre amato molto gli animali, la loro compagnia mi ha sempre dato un grande benessere ed emozione. Questo ha poco a che vedere, però, con le battaglie che ho scelto di intraprendere. Ho aperto gli occhi su un sistema industriale che ogni giorno fonda il proprio profitto su un vero e proprio sterminio. Non si tratta più di mangiare animali per necessità o mangiare animali, come si faceva un tempo, la domenica. Siamo stati abituati, nella nostra società capitalistico industriale, ad avere a disposizione una quantità di alimenti di origine animale senza mai porci il problema di conoscerne le origini. Attraverso il volontariato che facevo con i cani ho conosciuto degli attivisti che si occupavano di questo argomento. Mi hanno incuriosito alcuni loro discorsi e li ho accompagnati in alcune proteste davanti ai mattatoi. Quando mi sono recata personalmente in questi luoghi sono voluta andare a fondo, documentarmi e ho capito di dover prendere una posizione pubblica. Non significa essere giudicante nei confronti degli altri, non condivido alcune lotte portate avanti attraverso il giudizio e l’aggressività. Portiamo avanti un messaggio di pace e quindi dovremmo fare il contrario. E bisogna avere rispetto di persone che sono state introdotto in un sistema, loro malgrado, e sono state abituate così.
I grandi cambiamenti si fanno con pazienza e tempo, però siamo in un momento in cui non possiamo più dare per scontato tutto questo, a fronte dell’informazione che abbiamo. Oltretutto, gli allevamenti intensivi sono una delle principali cause di inquinamento climatico globale. Il mio angelo guida è Joaquin Phoenix, mi sono avvicinata molto al suo mondo ed è anche grazie a lui che sono cresciuta tanto. Credo che le persone che abbiano una posizione pubblica debbano essere tutte unite nella battaglia per il clima e per gli animali, perchè noi siamo parte di un’unica maglia. Fare battaglie civili per i diritti degli esseri umani, quando poi, diamo per scontati i corpi degli animali, non ha senso. Bisogna partire dagli ultimi e gli ultimi sono proprio loro. Imparando ad aprire gli occhi su tale questione possiamo imparare a difendere tutte le altre, ma se consentiamo questo sterminio senza porci il problema, le nostre battaglie sono incomplete. La mia è una posizione antispecista, per me ogni creatura ha diritto alla vita e nessun essere ha diritto alla sofferenza.
Quali sono i progetti futuri che ti vedranno protagonista prossimamente?
Arriverò a fine aprile a Roma con “1223 ultima fermata mattatoio – la verità oltre un prodotto chiamato carne”, che è il mio prossimo progetto teatrale che riguarda proprio la battaglia che porto avanti, in compagnia dell’astrofisico vegano Adriano Merlin. Poi, farò un film, si tratta di una commedia, ma ancora non posso rivelare nulla, sarà sicuramente molto divertente!
Prima di salutarci: qual è il tuo sogno nel cassetto?
Non ho sogni materiali nè legati al mio lavoro. Il mio sogno è quello di tenermi stretta una dimensione di pace e di serenità abbastanza spirituale che mi sta aiutando ad avere una visione altra delle cose. Il mio sogno è quello, un domani, di potermi costruire un’ oasi di pace, possibilmente immersa nella natura, ed essere sempre in connessione con questa precisa energia che mi fa avere uno sguardo diverso sulle cose. La mia pulsione va verso qualcosa di non materiale, possibilmente avere accanto il mio compagno tutta la vita, avere tanti animali da accudire e una dimensione di profonda serenità in una piccola oasi.
Foto in evidenza pubblicata sul profilo ufficiale di Elisa Di Eusanio