L’intervista. Eleonora Tredici presenta “In balera con Simon”… e voi per chi fate il tifo?
Case editrici indipendenti, artisti emergenti, romanzi dalle trame fresche e piacevoli. Abbiamo discusso di questo e molto altro con la giovane scrittrice Eleonora Tredici in vista della sua prima pubblicazione “In balera con Simon” edita da Edizioni Dialoghi. Eleonora è una donna dinamica, dalle mille risorse e dai mille mestieri che ha deciso di intraprendere un viaggio all’interno del mondo editoriale con un libro vivace e adatto a tutte le età.
Ciao Eleonora, hai una personalità davvero spumeggiante, ti andrebbe di raccontare qualcosa di te?
Certamente Chiara, anche se per me è sempre un po’ difficile descrivere me stessa, preferisco scrivere di altro come si può notare dal mio romanzo. Sono innanzitutto una persona curiosa; mi piace occuparmi dei miei interessi e posso dire di aver trasformato le mie più grandi passioni in professioni, certo, con una gavetta anche piuttosto lunga. Infatti, nella vita sono principalmente copy e ghostwriter. Per quanto riguarda la musica mi occupo di interviste, collaboro con tanti blog e ho avuto l’occasione di incontrare artisti che seguo con grande stima.
E poi arriva la scrittura: è sempre stata una tua passione?
Sì, assolutamente. La scrittura è stata una costante nella mia vita, una fedele compagna. Scrivo fin da piccola, adoravo i temi tra i banchi di scuola. Ci sono stati dei periodi in cui l’ho trascurata e ritrovarla, anche dal punto di vista lavorativo, mi ha fatto riprendere coscienza di questa passione e di questa abilità.
Come nasce l’idea del tuo nuovo romanzo “In balera con Simon”?
Ho sempre voluto scrivere qualcosa di mio ma forse non ci credevo abbastanza o forse non era il momento giusto. Nel periodo del lockdown, sotto le feste natalizie, mi sono trovata a leggere un libro e mi sono detta: “Perché non provarci? Perché non tentare?”. Da lì è iniziato il mio viaggio di stesura con la prima bozza, con il fantastico apporto degli editor che mi hanno aiutato moltissimo. Il romanzo è pieno di musica e ha anche una sua colonna sonora. Sono citati moltissimi brani di cantanti e artisti e quello che consiglio al lettore è proprio di ascoltare il brano ogni volta che si figura nelle pagine del testo. Mi sono sentita come in un film meraviglioso e mi sono divertita. Ho molti sogni da realizzare e spero che questa passione diventi qualcosa di più.
Addentriamoci all’interno della trama, di cosa parla il libro? Senza ovviamente fare spoiler ai lettori…
La trama è molto leggera: la giornalista Benedetta Andrioli l’ha definita frizzante, piena di energie, una storia che da leggere tutta d’un fiato. Posso dire che ha centrato in pieno l’obiettivo del romanzo. La protagonista, Elvira, si troverà a dover far fronte ad un dubbio Amletico: da una parte c’è Kendrick, un survivalista americano che le offre un amore perfetto e che lei metterà in dubbio per un sentimento per il suo cantante preferito. Elvira dovrà capire quale dei due sarà la sua dolce metà. Io dico sempre: “Voi per chi fate il tifo?”.
Parliamo ora dei personaggi, sono del tutto inventati o riflettono un po’ la realtà?
La storia è del tutto inventata, però, quando si scrive un libro o una canzone, c’è sempre un qualcosa del vissuto dell’autrice (nel mio caso) o dell’autore all’interno. Nel libro alcuni personaggi sono stati ispirati da persone reali e sarebbe carino cercare di indovinare da chi nello specifico. Quando parlo della nonna di Elvira, parlo della mia nonna. Ho voluto mettere questo cameo nel libro. Oppure, quando cito l’interior design faccio riferimento ad un’altra mia grande passione e professione. Diciamo che è necessario leggere tra le righe per poter captare i messaggi veicolati dalle parole. Scrivere un libro è un po’ come mettersi a nudo anche se la storia in realtà è inventata però, chissà, chissà…
Il tuo romanzo è stato pubblicato da una casa editrice indipendente. È un argomento che incuriosisce molto e che rivela anche il coraggio degli artisti emergenti. Perché questa scelta?
Tocchi un argomento molto attuale. Il mercato editoriale è saturo perché oggi può scrivere chiunque, può fotografare chiunque, può cantare chiunque, anche grazie ai media e a questa tendenza ad auto pubblicarsi. Io per principio non ho voluto farlo. L’autopubblicazione non ha la stessa “valenza” di una pubblicazione tramite casa editrice.
Ho proposto il mio romanzo a tante case editrici come fanno tutti gli scrittori emergenti. È difficile arrivare all’editore e farsi conoscere. È un viaggio molto intenso, infatti quando mi hanno contattato da Dialoghi sono stata felicissima. L’editoria indipendente è la chiave del successo di un autore. Chiaramente devi sempre proporre un prodotto interessante e originale. Mi permetto di dirti che sono in prevendita le primissime copie del libro e, affinché venga pubblicato in formato cartaceo il prima possibile, è necessario arrivare alle prime 100, anche con possibilità di dedica.
Progetti futuri?
Sicuramente per quanto riguarda la scrittura ho già qualche idea nel cassetto. Una sarà, forse, presa in considerazione grazie al mio editor di fiducia Adriano Angelini Sut. Mi piacerebbe far conoscere il mio romanzo ad un pubblico molto più ampio, anche da nomi noti o in tv. Un altro sogno nel cassetto è molto ambizioso perché mi piacerebbe trasformare “In balera con Simon” in un film o in una piccola serie. Su questo ci lavorerò sicuramente.