L’insostenibile leggerezza di essere Milan Kundera: lo scrittore ceco compie 92 anni
Lo scrittore d’origine ceca Milan Kundera, autore del celebre romanzo “L’Insostenibile leggerezza dell’essere”, spegne oggi 92 candeline.
Nato a Brno il 1 aprile del 1929, Kundera è uno scrittore, poeta, saggista e drammaturgo naturalizzato francese. Nonostante dagli anni Settanta viva in Francia e scriva in francesce e rifiuti di essere tradotto nella sua lingua madre, i cechi non lo dimenticano, lo stimano e lo considerano sempre loro.
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“L’insostenibile leggerezza dell’essere” – considerato un capolavoro della letteratura mondiale contemporanea edito per la prima volta in Italia da Adelphi nel 1985- più che un titolo di un libro è una filosofia, un concetto interessante quanto inquietante. Secondo l’autore, ogni persona ha una sola vita da vivere, una linea retta da percorrere senza alcuna possibilità di verificare la valenza delle proprie scelte. Com’è possibile, infatti, giudicare una scelta se mai si potrà effettuare una controprova? “Einmal ist Keinmal”, che in tedesco si traduce pressappoco in “una volta e mai”, è il nocciolo del concetto fondante di questo passo: “L’uomo vive ogni cosa subito per la prima volta, senza preparazioni. Come un attore che entra in scena senza aver mai provato.”
Ma che valore può avere la vita se la prima volta è già la vita stessa? La cosa non è semplice, anzi tutt’altro. Che senso ha una vita in cui ogni scelta o decisione non è importante? Considerando che le decisioni e le scelte sono del tutto insignificanti, dato che non abbiamo alcuna possibilità di capire se sono giuste o sbagliate (non potendole confutare), allora possiamo prendere ogni decisione alla “leggera”. Tuttavia questa mancanza di significato della nostra esistenza e del nostro essere, è un peso insopportabile, insostenibile, ecco quindi la giustificazione del titolo: “L’insostenibile leggerezza dell’essere”.»
Milan Kundera è stato il vincitore del Premio Franz Kafka 2020 ed ha dichiarato di sentirsi “onorato di ricevere il premio”, soprattutto perché Kafka è “uno scrittore che ammiro molto”.
Kundera è stato il ventesimo destinatario di questo premio letterario internazionale conferito ai grandi autori contemporanei. La stessa Franz Kafka Society di Praga ha candidato lo scrittore ceco anche al Premio Nobel. Kundera ha lasciato il segno come scrittore non solo nell’ex Cecoslovacchia con “Lo scherzo” (1967) e “Il valzer degli addii” (1972) ma anche e soprattutto durante il periodo successivo alla sua fuga dal regime comunista che lo aveva bandito a causa di titoli come “L’immortalità” (1990) e “La lentezza” (1995) che, insieme a “L’insostenibile leggerezza dell’essere”, sono considerati dei veri e propri capolavori.
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