L’incoronazione di Carlo III: tra simboli anacronistici e novità, beneficenza e cori da stadio
Il programma della cerimonia è stato perfezionato e riprovato per settimane: otto mesi dopo la morte di sua madre, la regina Elisabetta II, il Re Carlo III sarà incoronato sabato 6 maggio a Londra davanti a più di duemila invitati – di cui un centinaio di capi di stato – riuniti nell’Abbazia di Westminster.
Sono previste anche decine di migliaia di persone nelle strade della capitale britannica che sperano di intravedere la coppia reale nella carrozza che li condurrà alla sede dell’evento. Senza contare i milioni di telespettatori che seguiranno l’incoronazione di fronte allo schermo.
Sabato 6 maggio: il giorno dell’incoronazione
Le festività inizieranno con un corteo da Buckingham Palace all’Abbazia di Westminster. Carlo III e sua moglie Camilla Parker Bowles lasceranno il palazzo reale alle 11.20 (ora italiana) a bordo della carrozza del giubileo di diamante. La cerimonia, presieduta dall’Arcivescovo di Canterbury – capo della Chiesa d’Inghilterra – inizierà alle 12 per la durata di due ore.
I primi ad entrare nell’abbazia gotica saranno i rappresentanti delle diverse religioni e dei 15 regni del Commonwealth, seguiti dal Primo Ministro britannico Rishie Sunnak che dovrà leggere un passo biblico nel corso della cerimonia secondo il programma pubblicato dalla Chiesa Anglicana.
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L’incoronazione in sé si svolgerà in diverse tappe: una volta che Carlo III avrà prestato giuramento, i simboli del potere reale – scettri, speroni e abito reale – saranno donati a Carlo III che riceverà il sacro crisma, un olio santo. In seguito l’Arcivescovo di Canterbury gli metterà la Corona di Sant’Edoardo, un gioiello di più di due chili indossato da Elisabetta II. Il monarca si insedierà poi sul trono reale.
Le novità
Contrariamente alla tradizione, i nobili presenti non si inginocchieranno tutti davanti al re in segno di omaggio, ma solo il principe William. Altra novità: anche tutti i presenti e il pubblico che seguirà la cerimonia a distanza saranno invitati a giurare fedeltà al nuovo re. Camilla presterà giuramento a sua volta prima di essere incoronata con la Corona della Regina Maria, creata per la nonna di Elisabetta II, rinunciando al Koh-i-Noor, il prezioso diamante da 105.602 carati simbolo del colonialismo inglese nel subcontinente indiano.
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Prima di lasciare l’abbazia, Carlo III indosserà la più leggera Corona Imperiale d’Apparato e tornerà al palazzo a bordo di una carrozza del XVIII secolo. Per poi, secondo la tradizione, salutare i sudditi dal balcone di Buckingham Palace prima che un’esibizione aerea concluda la giornata.
Domenica 7: picnic celebrativi e gran concerto
Dopo una giornata di picnic, il Castello di Windsor ospiterà un concerto speciale per 20.000 persone, tra cui 10.000 volontari estratti a sorte. Lo spettacolo, che vedrà sul palco il gruppo Take That, il crooner Lionel Ritchie, la popstar Katy Perry, il cantante d’opera Andrea Bocelli e l’attore Tom Cruise tra le altre celebrità, sarà trasmesso in diretta dalla BBC. In programma anche una performance del Royal Ballet, della Royal Opera e una rappresentazione teatrale della Royal Shakespeare Company.
Lunedì 8: un giorno festivo per la beneficenza
Come per l’incoronazione di Elisabetta II nel 1953, la famiglia reale decreta un giorno festivo in cui invita i sudditi a dedicare questo giorno alla solidarietà, partecipando volontariamente a progetti di beneficenza vicino a loro.
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Le rivolte allo stadio
Non tutti sembrano essere in visibilio per questo cerimoniale che risulta così anacronistico per alcuni ma affascinante per molti altri. Ne è un chiaro esempio il coro in occasione della finale della Coppa di Scozia tra Celtic e Rangers giocatasi a Glasgow a Hampden Park.
Un coro molto esplicito volto a insultare non solo Carlo III ma tutta l’istituzione monarchica. I tifosi del Celtic cantano: “Puoi ficcarti l’incoronazione nel c**o“. Inutile chiedersi chi possa essere il destinatario.
Non l’invettiva di qualche decina di persone, ma un canto potente, opera di migliaia di antimonarchici. Ma quella dello stadio sembra essere piuttosto una rivolta religiosa: i tifosi del Celtic – cattolici – si sono fieramente opposti a quelli dei Rangers, protestanti e di conseguenza filomonarchici.