Libia, dalla devastazione del terremoto riemerge antico sito archeologico
Domenica 10 settembre, la Tempesta Daniel si è abbattuta sulla costa orientale della Libia provocando un disastro senza precedenti.
Il tragico bilancio ci riferisce di almeno 4.000 vittime, 9.000 dispersi e oltre 40.000 sfollati.
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Mentre i cittadini del Paese nordafricano sono in lutto e iniziano a valutare l’intera portata della distruzione, gli archeologi impegnati nell’arduo compito di registrare i danni ai siti del patrimonio culturale della regione della Cirenaica, hanno scoperto nuovi resti storici all’interno del sito Unesco.
Durante i lavori di ricerca in seguito alle prime inondazioni, gli archeologi hanno rivolto le proprie attenzioni ai monumenti chiave della città di Cirene (templi, santuari, un anfiteatro e tombe) la cui integrità culturale è minacciata dall’ingente quantità di acqua. Nei pressi del Tempio di Demetra – risalente al 490 a.C. – un ritrovo inaspettato: una statua di marmo.
Nei giorni successivi le inondazioni non hanno dato tregua alla Libia, portando a galla altri reperti storici.
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Gli archeologi si sono subito messi al lavoro per liberare i tesori di Tolemaide dall’acqua e dal fango: la città costiera sita a circa 150 km a ovest di Cirene, ospita le terme romane e bizantine, insulae ben conservate contenenti grandi case a peristilio, un anfiteatro romano e altri teatri. Negli scorsi giorni sulla spiaggia sono stati rinvenuti per la prima volta una colonna e dei muri di marmo.
Ma proprio a causa della tempesta il piccolo museo preesistente nella città è stato allagato, mentre il sito dell’antica città di Taucheira – Tocra – ha perso parti del suo storico muro costiero.
A subire le maggiori distruzioni a livello di patrimonio artistico-culturale è stata la città di Derna, a 100 km a est di Cirene, a causa del crollo di due dighe che ha provocato ulteriori inondazioni, “di proporzioni bibliche” secondo la stampa locale.
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Ora la Tempesta Daniel sembra aver lasciato tregua alla disastrata Libia, permettendo agli abitanti di riaprire le strade ed iniziare la ricostruzione. Anche gli archeologi – Emrage e i suoi colleghi – hanno cominciato ad ispezionare i siti per stabilire un piano d’azione.
(Fonte: https://www.theartnewspaper.com)