“Lettera alla Rai”: il testo integrale dello sfogo delicatissimo di Luciana Littizzetto
Giunti alla ventesima edizione dell’amatissimo programma Che Tempo Che Fa, Fabio Fazio e Luciana Littizzetto lasciano la Rai: dopo settimane di rumors, l’annuncio era arrivato direttamente dalla Warner Bros – che ospiterà lo scoppiettante duo sul canale Nove dal prossimo autunno – il 14 maggio.
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In occasione del finale di stagione di #Ctcf – e dunque dell’ultima volta in onda sul primo canale – i due conduttori si sono lasciati andare, ma sempre con classe. Prima dei suoi ufficiali e commossi ringraziamenti, infatti, Fabio Fazio ha detto sorridendo e allargando le braccia alla sua spalla che non ha peli sulla lingua “Ma stasera, secondo me, puoi fare quello che vuoi!“. Più che ovvio lo scroscio di applausi.
Per concludere questa ventennale esperienza, Luciana Littizzetto ha letto pubblicamente l’ultima delle sue letterine – con cui, in pieno stile Lucianina, colpisce e affonda sui temi più attuali. Questa volta la Littizzetto parla a cuore aperto alla Rai, togliendosi sassolini dalle scarpe ma toccandola pianissimo.
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Il testo integrale
Cara Rai,
C’è posta per te. Allora nella busta ci sarà scritto: “sede centrale viale Mazzini 00195 Roma guardando la statua del cavallo l’edificio dietro al suo cu*o”.
Cara Rai, regina del tubo catodico, ora dominatrice degli schermi piatti e delle piattaforme digitali. Tu, che sei partita con un canale e adesso ne hai più di Venezia: il Tg1, il Tg2 e per ora ancora il Tg3. Tu, che non hai più le annunciatrici e manco più l’Annunziata (conduttrice di Mezz’ora in + che ha annunciato di lasciare il programma a fine stagione, ndr). Tu, che hai Sanremo e Sangiuliano, tu che ci fai ballare con le stelle e credere che sia sempre mezzogiorno.
Eccoci arrivati alla fine della nostra relazione. È finita: non abbiamo superato la crisi del settimo governo. E pensare che la prima volta che mi hai assunto c’era la destra, si parlava di condoni, il mondo era in guerra… quante cose sono cambiate da allora eh!
Che peccato andare via proprio adesso che in guardiola hanno finalmente imparato a scrivere il mio cognome. Io ho iniziato qui la mia carriera, sai? Sono arrivata da te che Don Matteo non era nemmeno in seminario, Montalbano aveva i capelli come Demo Morselli, Carlo Conti era diafano e Vespa aveva soltanto due nei. Anche Fabio ti deve tanto: lui è arrivato molto prima di me, lo hai assunto come imitatore e, pur di non sentirlo più imitare, gli hai affidato un sacco di programmi.
Sono stati anni proprio belli, cara amatissima Rai. Anni di allegria, di grandi ascolti, di fatica, di ospiti importanti. Ogni tanto pestavamo qualche mer*one e ci spostavi da Rai1 a Rai3 a Rai1, da Rai1 a Rai2, a Rai 3, a Rai… ma abbiamo resistito, soprattutto grazie ai milioni di spettatori che ci hanno voluto bene e a cui mandiamo un bacio infinito. Ai nostri spettatori, qui e a casa, e anche al nostro impegno, ma non grazie ad altro. Questo lo dico a muso duro e con orgoglio.
Cara amatissima Rai, il mio ricordo di te sarà sempre felice perché tu per me non sei la parte politica di turno che ti governa. Tu per me sei Pippo Baudo, Mike Bongiorno, Enzo Biagi, Corrado, Tortora, Mina e Minà, Walter Chiari, il Quartetto Cetra, Franca Valeri, Bice Valori, Panelli e Fabrizio Frizzi, Piero e Alberto Angela, Lelio Luttazzi, Gianni Boncompagni, Enrico Vaime, Renzo Arbore e la mia amata, la mia adorata e unica Raffaella.
Mi lasci dei ricordi straordinari, cara Rai, e purtroppo mi lasci anche sto pir*a di Fabio che mi dovrò portare dietro in questa nuova prova del Nove. Mi spiace solo lasciare qui tanta gente, tanti professionisti che sgobbano ogni giorno e che le poltrone che si contendono i capi non le hanno neanche mai viste: dai truccatori ai parrucchieri, dai cameraman ai microfonisti, dai tecnici agli operatori di regia, ai costumisti, ai sarti, ai pompieri, a tutti gli autori, ai giovani stagisti e a persone assunte da Guglielmo Marconi in persona. A cui voglio dire grazie con tutto il mio cuore.
E anche grazie a Fabio per questi anni insieme… – Per averti sopportato?- Sì, l’unico presentatore che se fa pessimi risultati gli danno addosso e se ne fa di ottimi gli danno addosso il doppio.
Cara Rai, restiamo amici. Chissà magari un giorno ci ritroveremo. Spero in un’Italia un po’ diversa. Un’Italia dove la libertà sia preservata e dove il dissenso sia sempre leale, un’Italia dove chi fa il ministro non abbia paura di chi fa il saltimbanco. E infine, cara Rai, non dimenticarti mai che il servizio pubblico è di tutti: di quelli che la pensano come chi governa, ma anche di quelli che pensano il contrario e persino di quelli che non sono andati a votare. Di chi va e di chi resta, di tutti.
Tua affezionatissima Luciana.
P.S.: Bello, ciao!
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Chiude così Luciana Littizzetto, con un appello alla libertà e facendo il verso a Matteo Salvini che aveva condiviso la notizia della dipartita dei due conduttori dalla Rai con un tweet in cui scriveva “Belli ciao!”.
La Littizzetto conclude così, colpendo e affondando con una classe tutta da invidiare.
Game, set, match – alla Lucianina.