“L’attraversaspecchi”: la tetralogia di Christelle Dabos
Se dovessi pensare ad una saga fantasy degna di questa parola, a parte i grandi nomi ormai del passato non sento nessun “click” in testa, in riferimento a qualche titolo odierno. Sicuramente non tutti la pensiamo allo stesso modo, ma sono sicura che non sarò l’unica a considerare il mondo de L’Attraversaspecchi di Christelle Dabos come un degno erede dell’universo del fantasy mondiale.
Parlare di questa storia è complesso almeno quanto gli intricati mondi, pianeti e universi che la mente di quest’autrice francese ha partorito.
I volumi sono quattro:
Ofelia vive su Anima, un’arca (così sono definiti i mondi) dove i così detti animisti vivono a contatto con l’importanza della memoria, soprattutto tramite gli oggetti del passato. Ed ecco il potere della nostra protagonista: Ofelia riesce a decifrare la memoria di un oggetto semplicemente sfiorandolo con le dita. E’ giovane e lavora nel museo storico della sua città, quando arriva alle sue orecchie una terribile notizia: la sua famiglia ha fatto un patto con un grande clan del Polo per darla in sposa ad un uomo.
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Thorn, questo il nome dello sposo, è un freddo ed integerrimo intendente che non ha affatto voglia di mischiarsi con la plebe di Anima. Sta di fatto che l’intendente è un uomo ligio al dovere, enigmatico e dal passato oscuro almeno quanto il suo sguardo, e per questo è pronto a raggiungere la sua giovane sposa per condurla con sé sulla sua arca, dando così inizio a questa grande avventura. La trama potrebbe tracciare in questo modo le sue fila del discorso, ma sicuramente, in questo modo abbiamo detto poco e niente sull’enorme universo della Dabos, la quale ha dato vita a ben quattro volumi per raccontare le peripezie di Ofelia e di Thorn.
Poteri ereditati dalle famiglie, mondi sconosciuti, giardini invisibili ed entità pericolose. Questi sono solo alcuni marginali ingredienti usati dall’autrice per metter in scena uno spettacolo pieno di colpi di scena e dialoghi mai scontati. Una cosa che colpisce a primo impatto è sicuramente il genere narrativo. Considerato uno Young Adult, in realtà la lettura di questa saga coinvolge piccoli e grandi. Lo stile, soprattutto nei primi tre volumi, è molto ricercato e preciso, come il lessico usato che prende spunto persino da dettagli della letteratura del XIX e XX secolo.
In più, per quanto la tematica fantasy possa scioccamente ricondurci ad un pubblico più giovane, in realtà i personaggi e quei mondi tanto paradossali perfettamente descritti, ci mantengono con i piedi per terra, non ci fanno pensare alle favole o alle storie per giovani adolescenti che hanno voglia di sognare. In molti (casa editrice compresa) li hanno paragonati ad altre coppie della letteratura giovanile, come Bella ed Edward della Meyers, ma non sono d’accordo con la similitudine.
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Ofelia e Thorn sono due caratteri forti che si scontrano, con i loro pregi e altrettanti difetti che li rendono reali, umani, in un universo fatto di biblioteche sferiche, di città perennemente invernali e di palazzi dai mille piani. Ma la storia non riguarda solo questi due personaggi. Tantissimi sono i volti che vedremo formarsi pagina per pagina, per poi sparire e riapparire come per magia, nei volumi a seguire.
Travestimenti, magia, inganni…non c’è una singola emozione che manca in questa saga che consiglio fortemente agli amanti del genere, ma anche a chi ha semplicemente voglia di evadere totalmente dal conosciuto e ha desiderio di perdersi negli innumerevoli viaggi di Ofelia e Thorn, in un’atmosfera che abbraccia i mondi di Philip Pullman, le avventure (anche politiche!) di Hunger Games e gli universi di Harry Potter.
“Nascosta sotto l’ombra dei capelli si ripromise di rendergli la vita difficile quanto lui la stava rendendo a lei.” Fidanzati dell’inverno – Christelle Dabos