“L’attimo fuggente”: la poesia della vita sulla cattedra del tempo
Il 29 settembre del 1989 usciva in Italia il capolavoro indiscusso di Peter Weir, “Dead Poets Society“, arrivato in Italia come “L’attimo fuggente“. La pellicola è stata inserita al 52° posto nella 100 Cheers dell’American Film Institute e la citazione “Carpe Diem, Cogliete l’attimo, rendete la vostra vita straordinaria” è diventata un cult, così come il film che ha segnato generazioni di spettatori.
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Protagonista del film è Robin Williams che, nei panni del professor John Keating, ha dato una delle migliori dimostrazioni del suo talento e delle sue doti interpretative. Resta indimenticabile la scena finale, quando gli studenti salgono sui banchi per salutare l’insegnante pronunciando la celebre frase “O Capitano! Mio Capitano” di ispirazione Whitmaniana.
Per il ruolo di Keating, lo sceneggiatore Tom Schulman (vincerà l’Oscar come sceneggiatura originale) si ispirò alla figura di Samuel F. Pickering, suo insegnante di letteratura inglese alla scuola privata Montgomery Bell Academy di Nashville nell’anno scolastico. Al contrario del personaggio, però, il suo modo di tenere lezione aveva l’intento non tanto di risvegliare le coscienze degli studenti, quanto di divertire se stesso.
Come scritto sopra, il titolo della versione italiana differisce da quelli degli altri paesi, che mantengono la dicitura originale “Dead Poets Society” (Setta dei poeti estinti secondo la versione doppiata in italiano). Tra le lezioni del protagonista, una di queste si ispira alla locuzione di Orazio che invita a «cogliere l’attimo» (in latino Carpe diem, nella versione originale Seize the day, scritto sul quaderno di Todd). Peraltro i versi letti da Pitts, “Cogli la rosa quando è il momento / ché il tempo lo sai vola / e lo stesso fiore che sboccia oggi / domani appassirà”, diversamente da quanto creduto da molti, non sono di Orazio bensì del ben poeta inglese Robert Herrick (da To the Virgins, to Make Much of Time).
Stasera, mercoledì 28 dicembre su Italia 1