“Last Film Show”: arriva un ‘Nuovo Cinema Paradiso’ dal sapore indiano
Voglio studiare la luce, perché la luce diventa una storia. E le storie diventano film.
Dal prossimo 23 agosto nei cinema italiani arriverà Last Film Show, il film di Pan Nalin sul suo legame con il cinema.
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Girato nel 2021 tra India, Francia e Stati Uniti, Last Film Show ha gli ingredienti perfetti per richiamare alla memoria il recente The Fabelmans (Steven Spielberg, 2022) o ancor di più il nostrano Nuovo Cinema Paradiso (Giuseppe Tornatore, 1988).
Strutturato come i più classici coming of age, il racconto dell’infanzia del regista Pan Nalin si dipana tra la presenza di un genitore contrario alle volontà artistiche del figlio, l’ostinatezza del giovane Samay nel perpetrare l’obiettivo, l’amicizia con qualcuno “del mestiere” che gli possa insegnare e il prevedibile lietofine.
Una storia che suscita un sorriso e ammirazione per la meravigliosa macchina del cinema e l’effetto che può avere su un bambino. Una storia che deve il suo fascino anche all’ambientazione indiana: non solo al luogo, ma anche alle tradizioni, ai colori saturi e alle sfumature dei barattoli di spezie, collocati nella cucina all’aperto o all’opacità della terra mossa dal correre dei bambini nei piccoli momenti di totale giovinezza.
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Sinossi (da mymovies.it)
Figlio di un venditore di tè in una piccola stazione ferroviaria dell’India rurale e di una giovane mamma affettuosa che sa cucinare divinamente, il piccolo Samay (Bhavin Rabari, 10 anni) entra per la prima volta in un cinema e ne resta profondamente affascinato: nella magia delle immagini nella sala buia, il bambino intuisce che tutto ciò che accade sul grande schermo parte dalla ‘luce‘.
L’incantesimo del cinema lo prende a tal punto che, i giorni successivi, Samay, invece di andare a scuola, sale sul treno e torna al cinema finché viene buttato fuori dalla sala in malo modo perché non ha il biglietto. Il bambino non si arrende e corrompe il proiezionista del cinema che gli propone uno scambio: Samay potrà vedere i film gratis nella sua cabina di proiezionista in cambio della buonissima cucina della mamma.
Grazie ai racconti e alla fantasia di Samay anche i suoi amici sono colpiti dalla magia del cinema a tal punto da costruire, lontano dagli occhi degli adulti, una rudimentale sala cinematografica. Alla fine, l’intransigente papà capirà l’amore e la passione di Samay per il cinema e lo farà partire alla volta della città per studiare ‘la luce‘.
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