All’Aquila artisti in piazza per dire no al coprifuoco: “ci penalizza”
Rappresentanti di esercizi pubblici, artistici, animatori e lavoratori del mondo dello spettacolo sono scesi in piazza Duomo all’Aquila per il flashmob organizzato dai musicisti del capoluogo. Ognuno di loro ha portato uno strumento, che ha fatto vibrare o suonare con poche note per richiamare l’attenzione sull’attività artistica interrotta dalla pandemia e sulle gravi ripercussioni all’economia locale e al turismo. Chitarre, percussioni, voci e strumenti in acustico per chiedere al Governo l’annullamento del coprifuoco.
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“Un modo pacifico e nel rispetto delle regole, per chiedere di essere ascoltati dal Governo”, ha spiegato Diego Del Vecchio, cantante amatoriale e tra gli organizzatori del flashmob, “per concentrare l’attenzione sulla musica e sullo spettacolo dal vivo che, in città come L’Aquila, rappresentano una grande parte di economia legata ai locali pubblici, ma anche alla vita culturale che vanta grandi istituzioni musicali e teatrali”. Al flashmob sono stati invitati, tra gli altri, anche il Tsa Teatro Stabile d’Abruzzo e la Società Aquilana dei Concerti Barattelli, ma anche i teatri più piccoli e chiunque partecipi a vario titolo alla vita culturale aquilana.
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“La nostra è stata un’iniziativa pittoresca e pacifica con cui vogliamo ribadire che se c’è davvero la volontà di far ripartire tutti i settori economici, il coprifuoco non è certo la strada giusta da intraprendere. Non è questione di 22 o 23. Il coprifuoco oggi è una misura che penalizza le attività, ormai in ginocchio da più di un anno. Lo spettacolo all’Aquila è forte attrazione per il turismo in vista della stagione estiva, penalizzata nel capoluogo anche dal clima. Non c’è più tempo da perdere”, conclude Del Vecchio.
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