La “Vucciria” di Renato Guttuso compie 50 anni: Palermo le rende omaggio con un festival
La Vucciria di Renato Guttuso compie cinquanta anni. Per festeggiare questa iconica opera, dal 19 al 22 dicembre 2024, Palermo organizza un effervescente festival composto da visite tematiche, spettacoli, laboratori, ospiti d’onore e una straordinaria Notte Bianca.
Un festival per la Vucciria
Esattamente cinquant’anni fa Renato Guttuso (Bagheria 1911 – Roma 1987) completava l’opera simbolo di Palermo: la Vucciria. Molto più della rappresentazione di un mercato, un vero e proprio scorcio di vita che raccoglie colori, voci, profumi e tradizioni di un luogo ricco di storia e calore.
Chi osserva la celebre tela si ritrova improvvisamente nel cuore pulsante della città, si aggira tra i banchi di frutta e verdura, ascolta le storie di avventori e ambulanti, diventando egli stesso parte della narrazione.
Per celebrare un simile tripudio di emozioni e sensazioni, Palazzo Chiaromonte-Steri a Palermo ospita “Viva la Vucciria!”, festival culturale che coinvolge tutte le generazioni e tutti i settori dell’arte.
L’evento, a cura dell’Università di Palermo e di UniPa Heritage, con la collaborazione di CoopCulture, si svolge dal 19 al 22 dicembre con un programma denso di attività: spettacoli teatrali, visite guidate, conferenze con esperti, laboratori per bambini e infine una spettacolare Notte Bianca che illuminerà il Palazzo fino alla mezzanotte. Il focus del festival è raccontare l’opera della Vucciria in maniera trasversale, attraverso differenti linguaggi. In questo modo chiunque può avere una visione complessiva e assolutamente esauriente del quadro, osservandolo dal punto di vista artistico, storico e antropologico.
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Cenni storici e stilistici sull’opera
Renato Guttuso dipinge il mercato della Vucciria a Velate (Varese) tra il 1° ottobre e il 6 novembre 1974; impresa complessa e ambiziosa se si considerano le grandiose dimensioni della tela equivalenti a tre metri quadrati; l’artista siciliano tuttavia desidera immortalare uno spaccato di vita della sua terra, quello più intriso di umanità e intende farlo nella maniera più realistica possibile.
È per tale motivo che ogni giorno chiede al fido custode Isidoro di spedire dalla Sicilia in Lombardia cassette di frutta, ortaggi e carni provenienti direttamente dai venditori ambulanti di Palermo. Così quotidianamente Guttuso riempie il suo studio di alimenti freschi e di volta in volta ne traspone colori e consistenze sulla tela. Il risultato è strabiliante.
Lo spazio della composizione viene scandito ritmicamente dalle cassette di pesce e crostacei a sinistra, dal marmo, sul quale il venditore espone le teste di pescespada fino ai contenitori di frutta e verdura che circondano i passanti. L’asse verticale è invece reso dal realismo delle carni crude appese sui ganci da macelleria. Si scorgono inoltre i passanti che si incrociano in un contatto fisico del quale non sembrano neanche accorgersi, considerando lo spazio esiguo per una folla così grande.
Guttuso ha il merito di aver cristallizzato in un quadro lo spirito e la vitalità di Palermo; il pittore non ha mai sentito il dipinto di sua proprietà, quanto piuttosto dell’intera comunità siciliana; pertanto ha donato l’opera all’Università e ancora oggi è custodita a Palazzo Chiaromonte-Steri.
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Il programma del Festival
Il termine “vucciria” deriva dal vocabolo francese “boucherie” che significa macelleria; in seguito è stato italianizzato trasformandosi in “bocceria” e infine, permeato dagli influssi del dialetto siciliano, è diventato definitivamente quello attuale. Dire oggi “vucciria” equivale a indicare quel miscuglio allegro e confusionario di voci, persone, rumori e gestualità caratteristiche del mercato.
Il programma del festival “Viva la Vucciria!”, così intenso e variegato, spera di rievocare proprio tale clima di entusiasmo, unendo umanità, condivisione e cultura.
Giovedì 19 dicembre alle 18.30 si dà il via all’inaugurazione con il talk “Incontri d’autore”, nel quale Marco Carapezza, Cristina Costanzo, Alessandro Bazan e Francesco De Grandi si confrontano sul lascito artistico di Guttuso. Alle 20:30 Salvo Piparo allieta il pubblico con il racconto “Il Presepe di Palermo”, pièce teatrale incentrata sulla metafora del mercato come palcoscenico di vita.
Venerdì 20 dicembre alle 18.30 Laura Anello e Maurizio Carta approfondiscono le trasformazioni urbane e sociali del quartiere. La serata invece, alle 20.30, si illumina con una performance musicale di Roy Paci e Angelo Sicurella che interpretano suoni e ritmi della tela di Guttuso.
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Una speciale convenzione per i visitatori
Sabato 21 dicembre Palazzo Steri apre le porte alle famiglie, in particolare ai bambini, proponendo visite guidate e laboratori di pittura dal vero per i più piccoli. La serata poi culmina con la straordinaria “Notte Bianca per La Vucciria”, esperienza immersiva che consente ai visitatori di entrare nel quadro attraverso proiezioni, voci narranti e video inediti.
Domenica 22 dicembre, ultima giornata del festival, prevede speciali attività per famiglie e si conclude con una lettura teatrale d’eccezione: l’attrice Donatella Finocchiaro interpreta infatti “La Vucciria”, il celebre racconto di Andrea Camilleri focalizzato proprio sui personaggi del quadro di Renato Guttuso, che improvvisamente prendono vita e si muovono tra amori, intrighi e antiche tradizioni.
Chi partecipa al festival può godere inoltre di una speciale convenzione tra il Comune di Bagheria e CoopCulture: si tratta di un ticket che consente di visitare sia Palazzo Chiaromonte-Steri, sia il Museo Guttuso di Villa Cattolica a Bagheria, sottolineando in tal modo il legame di continuità tra i luoghi cari all’artista siciliano.
Per maggiori informazioni su biglietti e prenotazioni è possibile collegarsi al sito web www.coopculture.it .
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Fonti immagini: Flickr e Wikipedia