La tragedia al “The Station”: l’incendio che sconvolse il Rhode Island nel 2003
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La sera del 20 febbraio 2003, il nightclub “The Station” a West Warwick, Rhode Island, fu teatro di una delle più gravi tragedie nella storia dei locali notturni negli Stati Uniti. Durante un concerto della band rock Great White, l’uso di effetti pirotecnici scatenò un incendio devastante che causò la morte di 100 persone e il ferimento di altre 230.
Alle 23:07, la band iniziò la performance con il brano “Desert Moon”. Pochi secondi dopo, il tour manager, Daniel Biechele, attivò dei fuochi d’artificio che, inaspettatamente, incendiarono la schiuma acustica infiammabile presente sulle pareti e sul soffitto intorno al palco. Le fiamme si propagarono rapidamente, avvolgendo l’intero locale in meno di sei minuti.
Nonostante “The Station” disponesse di quattro uscite, la maggior parte dei presenti si diresse verso l’ingresso principale, causando un ingorgo mortale nel corridoio stretto che portava all’uscita. Questo ostacolò gravemente l’evacuazione, contribuendo al numero elevato di vittime.
Tra queste anche chitarrista dei Great White, Ty Longley, e il DJ Michael “Dr. Metal” Gonsalves, che stava presentando la serata. In seguito all’incidente, Daniel Biechele fu condannato a 15 anni di reclusione, con 4 anni da scontare, dopo essersi dichiarato colpevole di 100 capi d’accusa per omicidio colposo. I proprietari del locale, Jeffrey e Michael Derderian, evitarono il processo dichiarandosi non colpevoli: Michael ricevette una pena simile a quella di Biechele, mentre Jeffrey fu condannato a 500 ore di servizio comunitario. Questa tragedia ha portato a una revisione delle normative sulla sicurezza nei locali notturni negli Stati Uniti.