La Rotonda del Brunelleschi a Firenze ospiterà il museo de’ Medici
Verrà inaugurato a settembre, nella Rotonda del Brunelleschi, il museo de’ Medici: una doppia occasione per conoscere i membri della dinastia più potente di Firenze e per donare nuova vita a un edificio storico caduto in disuso.
Un museo per conoscere la dinastia medicea
Chi erano gli uomini e le donne dell’influente famiglia de’ Medici? Qual è la storia della loro discendenza? Come giunsero a governare Firenze per ben tre secoli, dal 1437 al 1737?
A partire dal prossimo settembre, queste e tante altre domande troveranno risposta nel museo de’ Medici, un suggestivo percorso espositivo che si snoderà nei solenni ambienti della Rotonda del Brunelleschi.
Grazie a un accordo tra l’Anmig -Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi di Guerra – e l’associazione Festina Lente, sotto il patrocinio del Comune di Firenze, l’edificio rinascimentale verrà finalmente valorizzato e consentirà a tutti gli appassionati di approfondire la storia della città e dei suoi nobili reggenti; inoltre l’ingresso per i residenti è totalmente gratuito.
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La Rotonda del Brunelleschi
Filippo Brunelleschi progettò la Rotonda, su modello del Pantheon romano, nel 1434 ma i lavori si interruppero già nel 1437, quando i fiorentini decisero di finanziare la guerra contro Lucca.
L’edificio a pianta ottagonale, concepito come parte dell’adiacente monastero di Santa Maria degli Angeli, era frequentato abitualmente da Cosimo il Vecchio, Lorenzo il Magnifico e Leone X, i quali vi inserirono la più importante biblioteca umanistica del Rinascimento. Successivamente Cosimo I affidò il completamento dell’edificio a Michelangelo e a Vasari al fine di renderlo sede dell’Accademia delle Arti e del Disegno, ma il progetto non andò in porto.
Da allora Il “castellaccio”, come lo chiamavano bonariamente i fiorentini, accolse artisti ed eventi saltuariamente: nel XIX secolo, ad esempio, lo scultore Enrico Pazzi vi collocò il proprio laboratorio per realizzare il celebre monumento a Dante Alighieri, oggi nella chiesa di Santa Croce.
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La riqualificazione della struttura
Nel 1937 l’architetto Rodolfo Sabatini completò l’opera con un’enorme cupola in stile razionalista per farne la sala riunioni dell’Anmig. Con l’affacciarsi del nuovo millennio, la struttura ha ospitato anche il Centro Linguistico dell’Università di Firenze; tuttavia, una decina di anni fa, è caduta in disuso, con effetti di abbandono anche per le zone limitrofe.
Una situazione di scarsa ricettività che nel tempo non è migliorata «nonostante, negli ultimi anni, i locali storici della Casa del Mutilato siano stati oggetto di visite guidate a cura della nostra associazione», sottolinea il presidente della Sezione Anmig di Firenze, Alessandro Sardelli.
Da qui la rivoluzionaria idea di restituire una sorta di concordanza temporale alla Rotonda del Brunelleschi e ai suoi preziosi contenuti: un emblema del Rinascimento che mostra i fasti e il potere dei signori dell’epoca.
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I sostenitori del progetto
Il direttore del museo de’ Medici, Samuele Lastrucci, esplicita l’ambizioso intento con le seguenti parole: «[…] qui ogni visitatore potrà conoscere la storia delle donne e degli uomini che hanno reso immortale Firenze e la Toscana. La felice collaborazione instaurata con i soci dell’Anmig, ci darà la possibilità di aprire la rotonda per la prima volta al pubblico e, grazie all’intesa col Comune, l’ingresso sarà gratuito per tutti i residenti».
Anche il vicesindaco di Firenze, assessore alla Cultura, Alessia Bettini, esplicita gli obiettivi del progetto con entusiasmo: «Restituire alla città un progetto interessante come quello di Samuele Lastrucci significa proiettare la memoria al futuro, conservando un pezzo di storia così importante come quello della famiglia dei Medici e valorizzando nello stesso tempo un edificio storico come la Rotonda. Questo museo sarà un posto dove i turisti potranno scoprire chi siamo e i fiorentini rivivere secoli di storia gloriosa, lo splendore di un passato ricco di gloria, operosità e spirito di iniziativa. Rendere il patrimonio culturale fruibile e favorire la tutela e la valorizzazione dei contenitori culturali sono gli obiettivi primari dell’amministrazione comunale».
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