“La Pazzia d’Orlando” in prima nazionale per la stagione del Tsa dell’Aquila
Con una Prima Nazionale prosegue la Stagione Teatrale Aquilana organizzata dal Tsa, giovedì 15 febbraio, alle 21.00, e venerdì 16 febbraio, alle 17.30 e alle 21.00, Ridotto del Teatro comunale, va in scena La Pazzia d’Orlando da un’idea di Pietrangelo Buttafuoco, liberamente ispirato all’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto e a testi di Italo Calvino.
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Musiche di Patrizio Maria D’Artista, costumi di Maria Grazia Cimini, regia e drammaturgia di Graziano Piazza, immaginario visivo di Controluce Teatro d’ombre, con protagonisti Graziano Piazza e Viola Graziosi con Irene Paloma Jona, Nicola Morucci.
“La Pazzia d’Orlando” è una produzione Teatro Stabile d’Abruzzo con il Teatro Nazionale Teatro Stabile di Torino.
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Graziano Piazza e Viola Graziosi, due straordinari attori che collaborano da anni con il Tsa, racconteranno in modo inedito ed emozionante l’amore e l’avventura nell’intreccio poetico immaginato da Ariosto e da Calvino che non ha mai nascosto il suo amore per il paladino nei tre testi che costituiscono la sua trilogia araldica de “I nostri antenati”: “Il visconte dimezzato”, “Il barone rampante” e “Il cavaliere inesistente”. Passione poi evidente con la pubblicazione nel 1970 di “Italo Calvino racconta l’Orlando furioso“.
Le cose perse in Terra dove vanno a finire? Orlando perde il senno sulla Luna, luogo della nostra aspirazione e somma di tutte le storie, ne è prigioniero. Cosa rimane? L’esilio della mente, ciò che è irraggiungibile: l’in-canto.
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“Sempre cercando, Orlando percorre una Terra arida – scrive Graziano Piazza – ormai lunare e trova nei Tarocchi la composizione del suo racconto, in frammenti di poema che s’intrecciano per riacquisire la ragione tra Re e Regine di spade, Cavalieri di bastoni, Carro, Sole e Matto: il corto circuito fa parlare destini incrociati di figure, ombre lontane”.
L’ordito lunare e combinatorio sogna le nostre storie e le rielabora, nelle sue ampolle trattiene il dolore di tutte le vite non vissute. Un mondo all’incontrario al punto d’intersezione di tutti gli ordini possibili.