“La Morte del Re”: jazz, rap, allucinazioni e psicopatia. L’album d’esordio degli Ossa Di Cane
Jazz e psicopatia, allucinazioni progressive e ossessioni cantate: La morte del Re è il primo lavoro discografico della band Ossa di Cane. Una creatura cangiante e multiforme che distilla, a suon di ottoni e ritmi lisergici, un Nu-Jazz dalle tinte quasi Punk, tenuta insieme da un minimo comune denominatore: la narrazione di una storia.
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La Morte Del Re analizza l’Io più profondo dell’individuo in relazione ad una realtà che lo circonda e lo attraversa. I testi che parlano di una realtà non sensibile ma più intima e personale cercando, attraverso le immagini create dalle parole e dai suoni, di raccontare quello che le varie esperienze della vita possano averti lasciato dentro, perché ogni cosa che viviamo non finisce nel momento in cui accade ma resta dentro di noi e continua ad essere rivissuta e reinterpretata.
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L’album La Morte Del Re, pubblicato dall’etichetta indipendente Controcanti Produzioni, è stato stampato in un’edizione limitata in vinile. Dal disco sono stati estratti due singoli corredati da video: Radura diretto da Pietro lorenzini e il lyric video della traccia Ossa Di cane. L’Artwork a cura di Carlo Zulian è stato realizzato con acrilici su tavole di legno e in seguito digitalizzato.