La Festa del Cinema di Roma celebra lo sport: tennis, sci, calcio, automobilismo, pugilato e motociclismo
La diciannovesima edizione della Festa del Cinema di Roma ospiterà una serie di proiezioni legate al mondo dello sport e ai suoi indimenticabili protagonisti.
“U.S. Palmese“
di Antonio Manetti, Marco Manetti, Italia, 2024, 122’
Cast: Rocco Papaleo, Blaise Afonso, Giulia Maenza, Lisa Do Couto Teixeira, Max Mazzotta, Massimo De Lorenzo, Gianfelice Imparato, Massimiliano Bruno, Claudia Gerini
Palmi: cittadina nell’area metropolitana di Reggio Calabria, 18.000 abitanti, una squadra di calcio, la U.S. Palmese, quattro volte in serie C e ventuno in serie D. Ma un giorno a un tifoso viene in mente di fare una colletta in paese per ingaggiare Etienne Morville, giovane campione francese di colore che viene dalla banlieu parigina e che ha un carattere tanto brutto da essere stato cacciato dal Milan. Parte dall’esuberante entusiasmo di Rocco Papaleo, che va in giro con il suo Ape a lanciare volantini e raccogliere firme per le donazioni, la commedia sportivo-romantica dei Manetti Bros. ambientata a Palmi, con digressioni a Milano e a Parigi, dove caratteri, sport, amore, affetti, difetti, ripicche e dispetti collidono e finiscono per rimescolarsi e trovare un equilibrio. Nel cast Claudia Gerini, Massimiliano Bruno e i giovani Blaise Alfonso e Giulia Maenza.
I due registi firmano una commedia sportivo-romantica ambientata a Palmi, con digressioni a Milano e a Parigi, in cui caratteri, calcio, amore, affetti, difetti, ripicche e dispetti collidono e finiscono per rimescolarsi e trovare un equilibrio.
“Ferrari: Fury & the Monster“
di Steve Hoover, Stati Uniti, 2024, 80’
Il nome Ferrari è da sempre sinonimo di successo, genio ingegneristico e passione artigianale. La sua storia s’intreccia con quella di personaggi come il fondatore Enzo, del grande ingegnere e progettista Mauro Forghieri o del pilota Niki Lauda, che nel 1975 riportò la Ferrari sul tetto del mondiale della Formula 1. Senza dimenticare bolidi leggendari, come la Ferrari GTO, per molti la più grande automobile di tutti i tempi. Il documentario ripercorre una storia che in parte richiama alla mente film di valore e successo come “Ferrari” di Michael Mann o “Le Mans ’66 – La grande sfida“, ma adotta una prospettiva differente e, attraverso materiali d’epoca e nuove interviste, rievocala storia di un autentico mito senza tempo, stagliatosi indelebilmente nell’immaginario collettivo.
Quello di Steve Hoover è un documentario che, attraverso materiali d’epoca e nuove interviste, rievoca la storia di un autentico mito senza tempo come la Ferrari, stagliatosi indelebilmente nell’immaginario collettivo.
Leggi anche: Recensione. “Berlinguer – La grande ambizione”, una lezione di storia alla Festa del Cinema
“La valanga azzurra“
di Giovanni Veronesi, Italia, 2024, 95’
Cast: Gustav Thöni, Piero Gros, Paolo De Chiesa, Ingemar Stenmark
Negli anni Settanta, la nazionale italiana di sci alpino diventa il fiore all’occhiello dello sport italiano, generando un interesse (anche economico) senza precedenti per una disciplina generalmente considerata marginale. Intervistando in prima persona i protagonisti di un’epoca irripetibile, Giovanni Veronesi ne rievoca l’epica (dall’indimenticabile rivalità fra Gustav Thöni e lo svedese Ingemar Stenmark ai trionfali Giochi Olimpici del 1976 a Innsbruck), ma non dimentica i momenti più bui e cupi (fra incidenti mortali e tragedie private). La contagiosa simpatia del regista, il ricorso sapiente ai materiali di repertorio e l’onestà senza compromessi degli intervistati rendono il documentario una testimonianza in grado di travalicare lo sport per diventare un affresco sociale e collettivo capace di mostrare le sfaccettature di un intero Paese.
“Eroici! 100 anni di passione e racconti di sport”
di Giuseppe Marco Albano, Italia, 2024, 70’
Cast: Adriano Panatta, Arianna Errigo, Luca Cordero di Montezemolo, Giovanni Malagò, Federica Pellegrini, Gianmarco Pozzecco, Carlo Ancelotti, Ivan Zazzaroni, Alberto Tomba
Partendo dalla prestigiosa ricorrenza dei cento anni di storia del Corriere dello Sport, uno dei quotidiani più letti in Italia, il documentario esplora l’essenza profonda dello sport, vero e proprio collettore sociale e culturale, e l’evoluzione del modo in cui viene vissuto e raccontato. Il racconto si srotola attraverso una doppia prospettiva: da un lato, dà voce ai grandi atleti e ai protagonisti dello sport italiano; dall’altro, documenta la nascita, la produzione e la distribuzione del quotidiano, vero e proprio archivio della memoria collettiva del nostro Paese. Il risultato è una testimonianza potente e avvincente in cui convivono storie e aneddoti destinati a rimanere eterni, capaci di plasmare il modo in cui gli italiani vivono e celebrano le loro passioni sportive.
La Festa del Cinema di Roma propone un documentario che esplora l’essenza profonda dello sport, vero e proprio collettore sociale e culturale, e l’evoluzione del modo in cui viene vissuto e raccontato.
“La Máquina“
di Gabriel Ripstein, Messico, 2024, 110’ (ep.1-2)
Cast: Gael García Bernal, Diego Luna, Eiza González, Lucía Méndez, Jorge Perugorría, Andrés Delgado, Karina Gidi, Dariam Coco
Dopo una rovinosa disfatta, Esteban “La Máquina” Osuna (Gael García Bernal) sembra giunto al capolinea della sua carriera pugilistica. Il fato, tuttavia, gli riserva una speranza: il suo manager e fidato amico Andy Lujan (Diego Luna), animato da una ferrea determinazione, è infatti deciso a concedergli una nuova opportunità. Tuttavia, l’ombra di una spietata organizzazione torna a incombere, trasformando la sua rivincita in una questione di vita o morte. Esteban dovrà perciò fronteggiare i suoi demoni interiori e contemporaneamente proteggere la sua famiglia. Diretta da Gabriel Ripstein, una serie avvincente e piena di azione incentrata sulla lotta per il riscatto personale, dove il ring diventa teatro di una battaglia tanto fisica quanto psicologica.
Una serie in cui il pugilato diventa teatro di una battaglia tanto fisica quanto psicologica. I due protagonisti, Gael García Bernal e Diego Luna, saranno protagonisti di un incontro che si svolgerà nello stesso giorno alle ore 16 alla Festa del Cinema.
“Nasty”
di Tudor Giurgiu, Tudor D. Popescu, Cristian Pascariu, Romania, 2024, 104’
Cast: Ilie Năstase, Ion Țiriac, Jimmy Connors, Stan Smith, John McEnroe, Billie Jean King, Rafael Nadal, Boris Becker, Yannick Noah, Gheorghe Hagi, Nadia Comăneci, Björn Borg
“Nasty”, cioè maligno o sgradevole, è il soprannome perfetto per l’enfant terrible del tennis: Ilie Năstase, il campione rumeno che negli anni Settanta è entrato nella leggenda con le sue innumerevoli vittorie sui campi più prestigiosi del mondo. Carismatico ed elegante, ma anche irriverente e arrogante, Năstase ha scosso l’imbalsamato mondo del tennis dell’epoca, diventando la prima rock star ribelle del gioco. Presentato al Festival di Cannes, il film attinge a una vasta quantità di filmati reperiti in tutto il mondo e ci restituisce un ritratto a tutto tondo del campione, della sua generosità, stravaganza e insolente teatralità, ma anche della sua irascibilità sboccata. Nell’anno in cui il tennis domina l’immaginario collettivo globale è doveroso rivisitare la storia del campione più “entertaining” di sempre.
Il film ci restituisce un ritratto a tutto tondo del campione, della sua generosità, stravaganza e insolente teatralità.
Leggi anche: Festa del Cinema di Roma, le mostre della diciannovesima edizione
“Ago”
di Giangiacomo De Stefano, Italia, 2024, 80’
Cast: Giacomo Agostini, Marc Marquez, Nico Cereghini, Guido Meda, Gianni Morandi, Carlos Lavado, Lino Dainese
Giacomo Agostini non è stato solo uno dei più grandi piloti nella storia del motociclismo, ma anche uno dei simboli dell’Italia degli anni ’60 e ’70, ovvero di una società che aveva fatto dei mezzi meccanici un pilastro imprescindibile della vita quotidiana, elevandoli a simbolo del progresso e dell’innovazione. Il film ne rievoca la vita e la carriera ricorrendo a immagini di repertorio spesso inedite e alle testimonianze di chi lo ha conosciuto o di chi è cresciuto ammirando le sue imprese (da Nico Cereghin a Guido Meda, da Marc Márquez a Claudio Costa, da Carlos Lavado a Gianni Morandi). A emergere è il ritratto di un moderno Parsifal che ha più volte sfidato la morte uscendone vincitore, un mito che ha trasceso l’ambito sportivo per entrare direttamente nell’immaginario collettivo di un’intera nazione.
“Cattivi maestri”
di Roberto Orazi, Italia, 2024, 59’
Cast: Vincenzo Fuoco
Vincenzo Fuoco, trentacinque anni e una passione inesauribile per il gioco del calcio, fin da quando era ragazzino. Quando a undici anni giocava nella squadra del suo paese, Villa d’Adda, fu acquistato da una squadra professionistica e fu qui che incontrò un dirigente sportivo predatore seriale, che s’insinuò nella sua vita e nella sua famiglia. Oggi, Vincenzo è uscito dall’incubo, è tornato all’amore per il calcio e ha deciso di raccontare la sua storia, nel documentario diretto da Roberto Orazi, l’autore di “Human Organ Traffic”, “A Mao e a Luva”, “Dentrofuori”.
Il protagonista del documentario è Vincenzo Fuoco, trentacinque anni e una passione inesauribile per il gioco del calcio, fin da quando era ragazzino. Quando a undici anni giocava nella squadra del suo paese, Villa d’Adda, fu acquistato da una squadra professionistica e fu qui che incontrò un dirigente sportivo predatore seriale, che s’insinuò nella sua vita e nella sua famiglia. Oggi, Vincenzo è uscito dall’incubo.
“Maestro, il calcio a colori di Tommaso Maestrelli”
di Francesco Cordio, Alberto Manni, Italia, 2024, 98’
Cast: Massimo Maestrelli, Andrea Maestrelli, Nicolò Maestrelli, Edoardo Albinati, Tonino Raffa, Franco Ordine, Giancarlo Oddi, Luigi Martini, Bruno Giordano, Antonio Guido, Guido De Angelis, Riccardo Cucchi, Stefano De Grandis, Enrico Bendoni, Mercedes Catalano, Massimo Tecca
La storia del rivoluzionario allenatore Tommaso Maestrelli, un pioniere del cosiddetto “calcio totale” e un sognatore audace che ha sfidato il predominio delle grandi squadre del Nord, portando una Lazio allora composta da calciatori sconosciuti a conquistare uno storico scudetto. Il documentario, però, non è solo il doveroso omaggio a un grande uomo di sport, di cui ricorre il cinquantennale dalla sua scomparsa, ma anche un viaggio nell’Italia del Novecento, condotto attraverso una mescolanza di filmati d’archivio, interviste a esperti e testimonianze di chi ha vissuto quegli anni. Un modo per mostrare il ruolo centrale che lo sport ha avuto nell’evoluzione della società, dei costumi e della cultura italiana, a cui s’intreccia indissolubilmente.
(Fonte foto: Festa del Cinema di Roma)