“Jord”, il singolo di Henrik Lindstrand che anticipa il nuovo album “Klangland”
Stimato compositore e pianista, Henrik Lindstrand annuncia ‘Klangland’, il nuovo album in arrivo il 10 marzo su etichetta One Little Independent Records. Registrato a Berlino da Francesco Donadello, il disco è diretto da Robert Ames della London Contemporary Orchestra, al lavoro con una sezione di archi di sedici elementi.
Sulla scia del successo della trilogia in piano solo, Lindstrand ha sentito il bisogno di espandere la sua visione intraprendendo un viaggio musicale verso la scoperta di nuovi suoni, strumentali e narrativi, un modo per far confluire le sue emozioni nelle melodie. In ‘Klangland‘, il quarto album di studio, sembra proprio che l’artista sia riuscito nel suo scopo, aiutato da un’emozionante sezione di archi.
Riguardo a ‘Jord’, il primo singolo, Lindstrand afferma: “si trattava innanzitutto di scrivere un brano in cui potevo introdurre correttamente gli archi senza il pianoforte, motivo per cui la traccia ha questa lunga apertura, quasi un preludio, per introdurre gli ascoltatori all’album”.
Lo stesso Lindstrand ha un rapporto di lunga data con gli archi (il suo nome è legato a numerose colonne sonore orchestrali) e, nei suoi viaggi uditivi, si è ritrovato ancora una volta a casa, anche se nuova. Questo fa eco nella sua vita reale, dove si è recentemente trasferito con la famiglia sulla costa occidentale di Sealand, lontano dalla città, dove le sue esplorazioni sono diventate un modo per esprimere qualcosa di un periodo di transizione. Ha scritto un album quasi completo prima di scartarlo e ricominciare, bramando a qualcosa di più. Il suo talento risiede nell’espressione di emozioni complesse attraverso composizioni minimaliste, una semplicità snella che elimina qualsiasi cosa non necessaria, consentendo ad ogni traccia di scivolare facilmente.
Il titolo del disco, ‘Klangland’, prende il nome dal suo studio di Copenaghen (“klang” si traduce in “suono”). Molti dei suoi concetti sono tratti dalla natura e dall’ambiente circostante, nonchè dai temi della casa e della famiglia. Oltre ad un sofisticato apprezzamento per le composizioni classiche e gli splendidi arrangiamenti naturali, Henrik trae ispirazione dalle colonne sonore dei film degli anni ’50, dal jazz svedese degli anni ’60, dal folk scandinavo e da artisti come Ryuichi Sakamoto, Thomas Newmann ed Ennio Morricone per citarne alcuni.
Lavorando di nuovo con un team, per la prima volta come unico direttore creativo, Henrik ha imparato ad adattarsi ad un nuovo modo di lavorare. “E’ stata un’esperienza fantastica lavorare di nuovo con Rob. Avevamo collaborato ad una colonna sonora quattro o cinque anni fa e poi ha contribuito al mio album ‘Reimagined’ lo scorso anno, dove ha realizzato una bellissima versione diFör Den Goda Viljan. Rob ha suggerito di registrare gli archi a Berlino con Francesco e 16 fantastici giovani musicisti”.
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Lavorare con altre persone, fianco a fianco, ha avuto un sano impatto su Lindstrand: “era come un parco giochi per me e per le mie idee, per lanciare le note e farle fluire, registrarle in modo intuitivo. Volevo tornare a scrivere senza il computer. Per il primo periodo ho scritto da solo, seduto accanto al pianoforte a coda con un pezzo di carta e una penna, il che ha dato una nuova energia al mio processo. E’ così poco sexy guardare uno schermo, non è molto ispirante”.
Da solista, Henrik Lindstrand ha una lunga carriera, oltre ad essere un rispettato polistrumentista ed un compositore molto apprezzato per la televisione ed il cinema, oltre che per colonne sonore tra cui quella creata per ‘LEGO Builder’s Journey’, con il quale ha vinto il premio Spilprisen come miglior audio e miglior gradifa. Nel 2020/21 Lindstrand ha avuto l’onore di suonare al Copenhagen Jazz Festival. Lo scorso anno ha pubblicato ‘Reimagined’, una raccolta di rielaborazioni realizzate da alcuni dei migliori artisti contemporanei attuali, tra cui Anne Muller, Manu Delago ed altri ancora.
Ad inizio 2022 Kashmir, tra le band scandinave più importanti con la quale Henrik ha girato il mondo a lungo come tastierista e chitarrista, si è riformata per alcuni concerti posticipati causa pandemia degli anni precedenti, registrando tre spettacoli esauriti in Danimarca ed esibendosi ha headliner in quattro importanti festival nazionali.
In ‘Klangland’ Henrik è più esplorativo ma anche più radicato, esprimendo la sua esperienza melodica per creare la colonna sonora perfetta per ritrovare se stesso.
Foto: Bjørn Bertheussen
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