Come Jim Morrison venne arrestato per aver mostrato i genitali durante un concerto
Per i fan dei The Doors il 1 marzo 1969 è una data bene impressa sul calendario dei ricordi e delle ricorrenze: durante un concerto al Dinner Key Auditorium di Miami, di fronte a 12mila fan in tripudio, Jim Morrison, il Re Lucertola, si calò i pantaloni e iniziò a sventolare al pubblico i propri genitali. Risultato: concerto sospeso, arresto e processo per direttissima.
Il cantante, che all’epoca dei fatti aveva 26 anni ed era nel pieno della sua personale rivoluzione rock fatta di eccessi, trasgressioni e liriche a tratti poetiche, a tratti visionarie, era in grado come pochi altri di tenere in pugno la folla che dal palco gli si parava dinanzi. Già due anni prima Jim Morrison è entrato nel guinness dei primati: è stato il primo artista ad essere stato arrestato sul palco. Era il 1967: dopo essersi azzuffato con un poliziotto che aveva sorpreso il cantante a fare sesso con una ragazza nel bagno del backstage, sale sul palco e racconta l’accaduto al microfono. Viene subito arrestato per atti osceni in luogo pubblico. è stato solo il primo dei 6 arresti di Morrison.
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Affascinante, magnetico negli sguardi e nella gestualità, seduttivo e capace di attirare su di sé le attenzioni di chiunque orbitasse nel suo universo, era il poeta maledetto del rock negli anni Sessanta. Solo due anni più tardi, però, trovò la morte a Parigi entrando nell’esclusivo e famigerato Club dei 27, cioè quel triste e macabro club composto da rockstar e personaggi noti morti all’età di 27 anni. A fargli compagnia, Robert Johnson, Jimi Hendrix, Janis Joplin, Kurt Cobain, Amy Winehouse.
Ma quel giorno a Miami, Morrison, pur se non al massimo della forma, era intenzionato a fare un grande show. L’ennesimo di una band nel pieno della fama e dell’attenzione mediatica. A parlare dovevano essere i brani dei The Doors, certamente, ma con uno come il Re Lucertola sul palco l’imprevedibilità era la conditio sine qua non per portare avanti qualsiasi concerto. Era impossibile prevedere i suoi movimenti, le sue mosse, le sue dichiarazioni al microfono e perfino il modo con il quale avrebbe presentato le canzoni in scaletta.
Si presentò nei camerini del Dinner Key Auditorium in stato di visibile alterazione. Droghe, alcool e, secondo alcuni, sostanze psicotrope, lo avevano ridotto male. Era stordito e, come alcuni testimonieranno in seguito, assente in più frangenti. Già l’arrivo al luogo del concerto si rivelò essere una peripezia: perse due aerei perché s’intrattenne al bar dell’aeroporto a bere e a istigare i presenti all’amore libero. Una volta sul posto, entrò nei camerini, biascicò qualche parola e salì sul palco con la consueta determinazione nel regalare ai suoi fan un concerto indimenticabile. E, se pure per altre ragioni, tale si rivelò.
L’incidente di Miami
Durante il concerto Morrison si rivolse al pubblico dicendo “Voi tutti siete un mucchio di fot**ti idioti!“, poi ordinando loro di raggiungerlo sul palco. Nel frattempo tolse il cappello dalla testa di un poliziotto e lo gettò tra il pubblico. Poco dopo qualcuno salì sul palco con un agnello, lo prese in braccio scherzando sul fatto che l’animale fosse ancora troppo giovane per poterci avere un rapporto. Poi avrebbe incitato il pubblico a denudarsi.
Su cosa sia successo negli istanti successivi è il caos. Impossibile appellarsi al var: non ci sono foto o video di quello che, secondo i fan, è passato alla storia come “l’incidente di Miami“.
Vince Treanor ricordò che “qualcuno saltò su e versò champagne su Jim, così lui si tolse la maglietta, era fradicio”. Poi Morrison disse alla folla: “Vediamo un po’ di pelle, mettiamoci nudi” mentre il pubblico aveva iniziato a togliersi i vestiti. Molti dei presenti affermarono che così il frontman avrebbe preso in mano il suo membro facendo dei movimenti sul palco.
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Pareri contrastanti
Sull’accaduto sono stati sollevati molti dubbi: Jim Morrison ha davvero compiuto degli atti osceni sul palco oppure è stata una manovra preventiva? Di sicuro aveva provocato alcuni poliziotti, cosa che forse aveva indispettito ancora di più lo sceriffo locale.
Molti, compresi i compagni di band e il manager dei Doors, giurano che Jim si sia limitato a sistemarsi la camicia: per questo avrebbe abbassato troppo la zip dei pantaloni ma non di proposito. Secondo altre versioni Morrison si era tolto la camicia dopo che qualcuno gli aveva versato dello champagne addosso.
Uno dei promoter, Ken Collier, ha invece dichiarato di aver visto il cantante invitare il pubblico a salire sul palco e toccarlo durante Touch Me e di essere sicuro da fonti certe che abbia mostrato le sue parti intime alla platea. Collier cercò di attirare l’attenzione della band che stava continuando a suonare mentre Jim faceva il suo show ma, non riuscendo a farsi sentire, decise di staccare e rompere gli strumenti dei musicisti per interrompere il concerto. Secondo questa versione, furono lo stesso Collier e suo fratello a fermare uno scatenato Morrison con le cattive, in attesa che la polizia interrompesse lo show dopo meno di un’ora dal suo inizio.
L’arresto
Il fatto contestato, però, anche se non fu mai accertato fino in fondo a causa dell’assenza di materiale fotografico e di testimonianze video, valse a Jim Morrison una condanna in primo grado a 6 mesi di carcere e 500 dollari di multa. Non scontò mai la pena. Il ricorso che il frontman fece allungò la sua libertà e la morte la resa definitiva: non andò mai in prigione per quelle accuse.
Fa sorridere come, nel 2010, l’allora governatore della Florida Charlie Christ concesse una grazia postuma al cantante. “Libertà per gli artisti. La nudità è una parte necessaria“, disse Morrison ai giornalisti durante un’intervista. Caso chiuso.
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