In arrivo a Palazzo Bonaparte la mostra-evento su Botero
Dal 17 settembre 2024 al 19 gennaio 2025 Palazzo Bonaparte a Roma ospiterà una mostra-evento per rendere omaggio all’iconico artista Fernando Botero. Con oltre 120 opere e dipinti inediti, la mostra si preannuncia come la più grande realizzata in Italia sul maestro colombiano.
La più grande mostra italiana su Botero
Il conto alla rovescia è iniziato: Palazzo Bonaparte a Roma si appresta a inaugurare una grandiosa stagione espositiva per il 2025, in occasione del Giubileo e del 25° anniversario dalla fondazione di Arthemisia, che promuove mostre di caratura internazionale.
Non a caso si parte con una grande retrospettiva su Fernando Botero (1932-2023), artista colombiano amato in tutto il mondo e scomparso appena un anno fa. Dopo essere approdato nella capitale con otto sculture monumentali sparse nelle principali piazze della città, Botero sarà al centro dell’autunno romano attraverso una mostra-evento, la più grande a lui mai dedicata in Italia.
Curata dalla figlia Lina Botero e dalla storica dell’arte Cristina Carrillo de Albornoz, il percorso espositivo sarà composto da oltre 120 opere tra dipinti, acquerelli, sanguigne, carboncini, sculture e alcuni straordinari lavori inediti prestati in via del tutto eccezionale proprio per l’occasione.
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Il sorprendente percorso espositivo
Il percorso espositivo si aprirà con un’innovativa sezione dedicata alla reinterpretazione in pieno stile boteriano dei capolavori della storia dell’arte; nello specifico il primo dipinto che gli spettatori si troveranno davanti sarà Omaggio a Mantegna (1958), recentemente scoperto da Lina Botero attraverso la casa d’aste Christie’s, e mai esposta in precedenza.
Dallo studio parigino dell’artista colombiano proviene anche una versione dell’infanta dall’opera Las Meninasdi Velázquez, anche questa inedita. A seguire ci saranno altre originali reinterpretazioni su tela quali, ad esempio, la Fornarina di Raffaello, il dittico dei Montefeltro di Piero della Francesca, i ritratti borghesi di Rubens e van Eyck fino a una raffinata interpretazione, risalente all’ultimo anno di vita dell’artista, dell’Odalisca.
Per gli “integralisti di Botero” inoltre non mancheranno i classici temi dipinti dal maestro come le ballerine, i circensi, la corrida; quest’ultima anzi rappresenta un argomento particolarmente sentito e quindi maggiormente indagato dall’artista, soprattutto attraverso il filtro della tradizione ispanica e dei grandi autori iberici, da Francisco Goya a Pablo Picasso.
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Acquerelli e rotondità
Infine una sala accoglierà esclusivamente gli acquerelli di Fernando Botero, tecnica pittorica che il maestro colombiano ha iniziato a sperimentare nel 2019 e che lo ha accompagnato fino alla fine dei suoi giorni.
In questa sezione il pubblico carpirà immediatamente una differenza sia nei temi che nell’utilizzo del colore. In quest’ultima fase infatti Botero predilige temi più intimi, di carattere domestico, più affini al contesto familiare. Anche le tonalità di colore non risultano più accese e a campiture piatte come un tempo, bensì sfumate, tenui e delicate, come del resto la tecnica prescelta richiede.
È come se l’artista avesse reso la tela un’estensione stessa dell’esistenza: carica di colore e di impegno sociale negli anni giovanili; inondata di luce e pacatezza nel periodo della senilità.
L’unica caratteristica invariata resta proprio l’inconfondibile forma tonda e piena delle figure e degli oggetti, tipico segno distintivo della sua arte e che lo ha reso celebre in ogni parte del mondo.
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L’organizzazione della mostra
Dal 17 settembre 2024 fino al 19 gennaio 2025 pertanto ballerine, acrobati, artisti circensi, soldati, giovani innamorati, tutti caratterizzati da una pingue fisicità, coloreranno le sontuose sale di Palazzo Bonaparte, catapultando il visitatore in un mondo nostalgico e fiabesco, apparentemente avulso dalla realtà.
In verità le rotondità tipiche dei soggetti di Botero si ricollegano alla perfezione della sfera, principio base dell’arte classica, mentre i rimandi a elementi popolari, come piccoli animali o oggetti di uso comune, celebrano la cultura folkloristica della sua terra d’origine. Botero non dipinge persone grasse, ma – come egli stesso ha dichiarato – realizza volumi. L’artista con le sue rotondità tenta di restituire all’osservatore la pienezza del vivere umano in tutte le sue molteplici sfaccettature.
La mostra Botero, a cura di Lina Botero e Cristina Carrillo de Albornoz, è patrocinata dalla Regione Lazio e organizzata dalla società Arthemisia in collaborazione con la Fernando Botero Foundation e in partnership con la Fondazione Terzo Pilastro Internazionale.
Per prenotazioni e ulteriori informazioni su costi e orari, è possibile collegarsi al sito web www.mostrepalazzobonaparte.it .
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