In 65mila scatenati per gli Imagine Dragons all’Ippodromo di Milano. Live Report 11/06/2022
“Nel backstage ripensavo a quando, più di dieci anni fa, in occasione dei nostri primi show, c’erano alcune centinaia di persone. Ora siamo migliaia. Amo questo Paese e amo questa città”. Parola di Dan Reynolds, frontman e cantante degli Imagine Dragons. La band statunitense si è esibita ieri all’Ippodromo “La Maura” di Milano, all’interno della rassegna I-Days, di fronte a sessantacinquemila persone. Un colpo d’occhio pazzesco, una folla che, diciamola tutta, dopo mascherine e distanziamento, dopo tour saltati o rimandati, dopo la paura di tornare a ciò che fu prima della pandemia, è stato quanto di più emozionante potessimo riscontrare in uno tra i concerti più attesi dell’estate meneghina.
Quasi due ore di set ben bilanciato tra estratti degli ultimi album e brani più datati che hanno determinato il successo della band che ad ora, dati alla mano, ha venduto più di quarantasei milioni di dischi in tutto il mondo. Numeri impressionanti, se consideriamo che nessuno dei quattro componenti del gruppo arriva a quarant’anni e che quindi, in prospettiva, può ambire a ritoccare ulteriormente queste cifre. Un fenomeno, quello degli Imagine Dragons, esponenziale e in costante crescita.
Merito, indubbiamente, di una proposta artistica in grado di attingere a piè mani un po’ da tutti i generi musicali, dal pop al rock, dall’elettronica al rap, ma anche da una presenza scenica sul palco importante, capace di coniugare una buona perizia tecnica dello strumento alla capacità di intrattenimento del pubblico. Insomma, tutti gli elementi che fanno grande un gruppo.
Opener del concerto è stato Rkomi, forte del successo del singolo “Insuperabile” a Sanremo 2022 e da poco individuato come nuovo giudice per la prossima edizione di X-Factor. Circa cinquanta minuti a disposizione per una manciata di brani sono serviti a riscaldare il pubblico in attesa degli headliner della serata. La sensazione avuta, però, è che Rkomi sia ancora molto lontano da questi livelli e che una dimensione da club sia quella a lui più congeniale, potendo magari contare su un proprio pubblico.
Alle nove e un quarto precise sono saliti sul palco gli Imagine Dragons che hanno aperto le danze con “It’s Time“, seguita da “Believer” e “Polaroid/Hopeless Opus“. Inizio al fulmicotone. Sventolano bandiere tricolori e bandiere arcobaleno e durante lo show sono stati numerosi i richiami all’uguaglianza e alla solidarietà. “Thunder” ha scatenato i sessantacinquemila presenti, tra getti di fumo e coriandoli alternati a “Amsterdam“, “Shots” e “Birds” e alle ballate “Follow You“, “Next to me” e alla cover di “Forever Young” degli Alphaville. Ma brani come “Whatever It takes“, “Demons” e “Bones” hanno certificato una volta di più il perché gli Imagine Dragons siano tra le band in attività con maggiore successo commerciale di pubblico.
Ognuno dei pezzi in scaletta è stato cantato all’unisono dal pubblico, perfettamente coinvolto e scatenato per tutta la durata del concerto. A chiudere lo show è stata “Radioactive“, in una prima versione strumentale prima di lanciare il brano così per come è conosciuto. Un concerto di altissimo livello e di grande dinamismo che, ci permettiamo di sottolineare, difficilmente verrà dimenticato dalla band stessa.
Foto copertina presa dai profili social network dell’I-Days