Il murale dell’artista argentino Franco Fasoli dona nuovi colori ad Aielli
Borgo Universo ad Aielli (AQ) si colora di un nuovo spettacolare murale. Su di esso risplende la firma di Jaz, al secolo Franco Fasoli, artista internazionale di origini argentine.
L’artista Franco Fasoli approda a Borgo Universo
Chi è stato ad Aielli lo sa. Borgo Universo, detto anche “borgo delle stelle” non è solo un progetto di riqualificazione urbanistica, è un vero e proprio viaggio alla scoperta di colori, storie, vite differenti che dialogano tra loro.
Un percorso ad anello, gremito di coloratissimi murales, conduce nel cuore del paesino abruzzese, sull’altopiano del Fucino e aiuta a riscoprirne la storia. Partito con sette murales atti a valorizzare la Torre delle Stelle (torre del 1300, considerata tra i più antichi osservatori del Centro Italia), il Borgo attualmente ospita 35 opere murarie ed è diventato un fiore all’occhiello della Street Art internazionale.
Opere straordinarie decorano i solenni edifici in pietra del paese in un’avveniristica continuità tra passato e presente. Ai grandi artisti che hanno lasciato la loro impronta a Borgo Universo – tra i quali Gio Pistone, Luca Zamoc, Millo, Ericailcane, An Wei – si aggiunge Franco Fasoli, poliedrico talento sudamericano.
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Il nuovo spettacolare murale illumina il borgo
In un confortevole interno domestico, una coppia dai capelli argentati si rilassa con un calice di vino e della buona musica. Lui seduto al pianoforte sembra regalarci note soffuse; lei in piedi accanto alla tavola armonica, ascolta portando alla bocca il bicchiere. A illuminare la stanza, un cielo stellato che fa capolino da una finestra spalancata.
L’opera di Franco Fasoli, in arte Jaz, non è solo un variopinto esempio della cosiddetta pittura di genere, non rappresenta unicamente una magistrale prova di arte muraria, ma ci dona un nostalgico e prezioso stralcio di vita vissuta. I protagonisti del murale infatti sono i nonni dell’artista e le stelle poetici rimandi alle loro radici.
Secondo quanto dichiarato dal sindaco di Aielli, Enzo Di Natale: «Il nonno tra le sue passioni, musica ed astronomia, la nonna che lo accompagna bevendo un calice di vino. Nella finestra si scorge un cielo stellato, con le stelle (i puntini bianchi piccoli) che disegnano l’Italia e l’Argentina. I puntini bianchi più evidenti, all’interno del perimetro delle due nazioni, sono a rappresentare Chieti (città di origine del nonno), Torino (città di origine della nonna) e Buenos Aires, dove i nonni morirono quando il muralista era ancora bambino».
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I rimandi stilistici alle opere di Edward Hopper
La meraviglia di questo grande murale risiede anche nei potenti rimandi stilistici. Se l’allusione alle radici e ai sentimenti può ricordare la pittura di Chagall, non possiamo fare a meno di identificare nell’atmosfera sospesa e immobile della composizione la forte influenza del Realismo americano; in particolare di certi dipinti del suo massimo esponente Edward Hopper.
Anche il maestro statunitense era solito ambientare i suoi lavori in stanze comuni, rischiarate dalla luce di una finestra. La finestra diventa quasi un focus metafisico capace di indagare la solitudine degli esseri umani, vicini fisicamente ma psicologicamente distanti, ognuno assorto nei propri pensieri.
Opere come Room in New York o Sunlight in Brownstones ritraggono coppie apparentemente intente a fare qualcosa eppure immobili nella loro staticità, inglobate in un tempo irreale che non scorre. Analogamente il murale di Franco Fasoli sembra aver catturato in un suggestivo fermo-immagine la nostalgia di un tempo felice (caratterizzato da colori brillanti) che sfuma nella dolcezza del ricordo e nel caldo tepore dell’infanzia.
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Il percorso formativo dell’artista
Temi come l’identità, la condizione umana, il conflitto, la dualità, l’incomunicabilità e la nostalgia caratterizzano da sempre il percorso artistico di Franco Fasoli.
Classe 1981 intraprende dapprima gli studi in pittura, ceramica e disegno allo IUNA (Instituto Universitario Naciónal de Arte) e poi il corso di Scenografia all’Istituto del Teatro Colón. Simile poliedrica formazione gli consente di variare tecniche e materiali, passando dalla classica vernice al catrame, dalla benzina allo spray, fino alla carta.
L’allenamento sin dagli anni Novanta lungo le strade di Buenos Aires, lo ha reso uno dei primi esponenti della Street Art permettendo di lasciare il segno della sua arte in vari paesi del mondo. Oltre a numerose mostre (di cui una personale a Milano nel 2018), Jaz ha preso parte a numerosi festival tra i quali: Tou Camp Festival a Stavanger (Norvegia, 2012), Open Walls Festival (USA, 2011), Festival Internacional de Muralismo, Strade del Paesaggio, Cosenza (Italia, 2008).
Il suo nuovo murale dona ad Aielli un respiro ancor più internazionale e si prepara a essere la punta di diamante dell’estate di Borgo Universo.
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