Il maestro della favola gotica è a Roma, Tim Burton pronto a riceve il Premio alla carriera
Siamo giunti al penultimo giorno della Festa del Cinema di Roma. Anche se quasi tutti i film della Selezione Ufficiale sono stati presentati, le emozioni e l’hype non sono di certo arrivati alla conclusione. Difatti, oggi 23 ottobre, è una delle giornate più attese in quel di Roma. Tutti i riflettori saranno puntati sul maestro della favola gotica, Tim Burton. Protagonista indiscusso di questo giorno, il regista è pronto a ritirare il meritatissimo Premio alla carriera.
Dopo la consegna dell’importante riconoscimento lo scorso 19 ottobre a Quentin Tarantino, è ora il turno del romantico artista statunitense. Fin dall’annuncio, mesi fa, della decisione di conferirgli questo premio, il regista di “Edward mani di forbice” non ha certamente nascosto la propria commozione. Da sempre molto legato e grato al cinema italiano, il quale è stato per lui fonte di ispirazione, esattamente come per il regista di “Pulp Fiction“.
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“È davvero speciale per me ricevere questo riconoscimento alla Festa del Cinema di Roma. Federico Fellini, Mario Bava e Dario Argento sono stati importanti fonti di ispirazioni nella mia vita. Ritirare questo premio a Roma, un luogo che amo, una città che ti fa sentire protagonista del tuo stesso film, è per me molto emozionante”.
Tim Burton giungerà nel tardo pomeriggio all’Auditorium Parco della Musica, dove alle 17, presso la Sala Sinopoli, incontrerà il pubblico e ripercorrerà la propria strabiliante carriera, costellata da capolavori.
L’artista, attivo dagli anni ’70, ha regalato alla settima arte un capolavoro dopo l’altro. Da “Beetlejuice – Spiritello porcello” (1988), a “Ed Wood” (1994), a “La sposa cadavere” (2005), fino al recente “Dumbo” (2019), per citarne alcuni.
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Famoso per le sue ambientazioni fiabesche, gotiche e sognanti, Tim Burton è stato capace di trattare tematiche, quali la solitudine, la diversità e l’emarginazione in modo assolutamente convincente e mai banale.
Un grande interesse verso queste condizioni incarnate dai suoi personaggi, le quali il regista ha sempre sentito molto vicine, come lui stesso ha sempre dichiarato, “Per me i mostri, le creature un po’ bizzarre, sono i personaggi più vicini alla realtà, e sono sempre quelli che suscitano più emozioni”.