Ibrahimovic e i 60 chilometri in moto last minute per raggiungere Sanremo
“Hey tu, portami a Sanremo!”
Sarebbe curioso vedere la faccia del motociclista fermato, all’improvviso in autostrada da uno come Zlatan Ibrahimovic, costretto ieri a fare l’autostop per raggiungere il teatro Ariston. Presenza fissa al festival, era atteso alle 21.30 ma è entrato in scena solo dopo le 23 a causa di un incidente in autostrada. Uno schianto tragico e gravissimo, purtroppo.
“Dopo tre ore fermi in macchina”, ha raccontato poi una volta raggiunto Amadeus, “ho chiesto all’autista di farmi scendere. Ho fermato un motociclista e gli ho chiesto di portarmi a Sanremo. Meno male era un milanista”.
Avventura alla Steven Seagal “per salvare mio festival non tuo”, ha sottolineato rivolgendosi ad Amadeus, prima di ammonirlo: “dovevate venire tutti da me ieri perché se Zlatan non va a festival, festival va a Zlatan”.
“Orchestra in corridoio, artisti in sala, tu in cucina che prepari caffè. E Achille Lauro in garage che controlla le macchine, così ladri non entrano e non rubano perché hanno paura”. Tra le esibizioni in collaboraizone, da segnalare la cover di “Amandoti”, brano firmato CCCP di Giovanni Lindo Ferretti, eseguita magistralmente dai Maneskin con Manuel Agnelli. E poi, perché no, Ghemon con la reunion dei Neri per caso. Sempre di Giovanni Lindo Ferretti la cover di Max Gazzè dei Csi assieme a Daniele Silvestri e The Magical Mistery Band.