I Subsonica a Roma in un viaggio visionario e musicale senza tempo [Live Report]
Un nome, una garanzia. È quello dei Subsonica, che dopo quasi 30 anni di carriera continuano ad essere una certezza nel panorama della musica italiana, in grado di rievocare sonorità del passato e guardare allo stesso tempo al futuro, con credibilità, professionalità e un attento esame della realtà che ci circonda.
A confermare tutto questo, ancora una volta, sono i live che la band torinese nata nel 1996 continua a lasciarsi alle spalle: live di successo, di esperienze indimenticabili per il pubblico e fan. Non ultimo quello vissuto ieri al Palazzo dello Sport di Roma, che ha ospitato una delle tappe del “Subsonica 2024 Tour”.
Su un palco largo oltre venti metri e di oltre quattro metri di profondità progettato dal regista e scenografo Jordan Babev, Samuel Romano (voce), Max Casacci (chitarra), Davide Dileo (tastiere), Luca “Bass Vicio” Vicini (basso) e Enrico “Ninja” Matta (batteria) ci trasportano in un viaggio visionario e caleidoscopico, dove la musica la fa da padrona insieme ad una scenografia fatta di cinque pedane mobili capaci di raggiungere i 5 metri di altezza. La dimensione del distacco dal palco da una parte richiama il concept di “Realtà Aumentata” – decimo album della band uscito lo scorso 12 gennaio – dall’altra permette una visione interessante del concerto anche dalle tribune, ridefinendo così la visione canonica di uno show, spostando il focus dal centro della scena verso prospettive inconsuete e raramente considerate.
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La potenza di “Cani umani” apre il concerto romano di oltre due ore per proseguire con “Mattino di luce“, “Pugno di sabbia” e “Africa su Marte” accompagnata da immagini visionarie e ataviche. Ma basta poco per caricare il pubblico dei Subsonica con un primo tuffo nel passato, al 1997, quando davano alle stampe il loro primo e omonimo album. E quindi si parte con “Cose che non ho”, cui si aggiunge”Veleno” e poi ancora “Aurora sogna” e Liberi tutti”.
Tra cambi di prospettiva, luci e movimenti di palco, arrivano “La glaciazione” e “Discolabirinto”, prima di tornare ai giorni nostri con “Missili e droni”, anticipati da messaggi di pace proiettati su schermi giganti: “Stop bombing Gaza / Stop bombing Ukraine”. Il tour dei Subsonica nei palazzetti trasporta pubblico e band in una realtà aumentata fatta di complessità, di elementi tecnici e dati, ma senza perdere il contatto con la realtà quotidiana e la dimensione umana, quella più istintiva messa in luce dalle voci, trascinando tutti in un’esperienza collettiva, in un sogno in cui si viene elevati dal terreno ma portando con sé le radici e la passione da cui si proviene.
Ad accompagnare il gruppo nella data romana anche l’artista torinese Ensi con cui i Subsonica hanno collaborato nel brano “Scoppia la bolla“, insieme a Willie Peyote. “Realtà aumentata” rappresenta un album manifesto che racconta il presente, tocca temi attuali attraverso diversi livelli di lettura, ma sempre con lo stile inconfondibile che caratterizza il gruppo dal ’96. E questo lo rivela anche “Nessuna colpa“, brano presentato da Max Casacci, che, non senza un velo di giusta critica, ha raccontato di come cavilli burocratici siano stati responsabili della morte di 40 migranti al largo della Sicilia.
I Subsonica nel 2024 sono una band che ha visto il mondo cambiare radicalmente più volte, ma che ha mantenuto la percezione di ciò che non cambierà mai. Per esempio il live, “vissuto come momento di fortissima connessione tra di noi e tra noi e il resto delle persone che, seguendoci, scelgono di fare parte di una storia che continua a essere scritta su ogni palco, ad ogni singolo e irripetibile concerto”.
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E questa forte connessione si è palesata anche nella fase finale del concerto, che ha riproposto classici del gruppo come “Il diluvio“, “Lazzaro“, “Benzina Ogoshi” e l’inaspettata “L’odore“. Il viaggio subsonico non poteva non concludersi con “Tutti i miei sbagli” e “Strade“, hit che hanno scalato le classifiche e sono diventate dei veri e propri inni per generazioni di giovani. Un concerto dei Subsonica, quindi, non è semplicemente “un concerto”, ma una grande festa per una grande famiglia musicale che ha ancora tanto da raccontare.
Setlist
- Cani umani
- Mattino di luce
- Pugno di sabbia
- Africa su Marte
- Cose che non ho
- Veleno
- Aurora sogna
- Liberi tutti
- La glaciazione
- Discolabirinto
- Nuvole rapide
- Il centro della fiamma
- Missili e droni
- Dentro i miei vuoti
- Giungla nord
- Universo
- Il cielo su Torino
- Scoppia la bolla
- Numero uno
- Aspettando il Sole
- Nessuna colpa
- Il diluvio
- Lazzaro
- Benzina Ogoshi
- L’odore
- Tutti i miei sbagli
- Strade