I Rolling Stones sono immortali, San Siro conquistato a colpi di hit leggendarie. Live Report 21/06/2022
Dove si trovano le parole giuste per scrivere di un concerto dei Rolling Stones? Chi siamo noi per esprimere giudizi di merito o valore su Mick Jagger, Keith Richards, Ronnie Wood e sì, anche Charlie Watts? Uno show degli Stones è un appuntamento con la storia, un momento di tranche che dura due ore all’interno delle quali l’orologio si ferma e ti catapulta in una centrifuga di emozioni e ricordi indelebili.
Leggi anche: Firenze Rocks: Metallica devastanti – live report 19/06/2022
Le note rock’n’blues che escono dai loro amplificatori sono la colonna sonora perfetta per questo viaggio mistico che ieri sera, martedì 21 giugno 2022, è stato ospitato dallo stadio San Siro di Milano. Alla “Scala del calcio italiano”, la band inglese ha dato spettacolo. Annunciato come l’ultimo concerto in Italia di una carriera strabiliante e senza pari, non ha deluso le aspettative. Secondo le stime erano presenti circa cinquantasettemila spettatori di tutte le età e da tutte le latitudini. Una distesa infinita di maglie con la lingua rossa di fuori per un evento indimenticabile.
Leggi anche: Chiara Ferragni è la superstar di cui Sanremo aveva bisogno: le ragioni del “perché sì”
A scaldare il pubblico ci hanno pensato i Ghost Hounds, gruppo sempre più in rampa di lancio che, per l’occasione, si è esibita di fronte a una platea di “palati raffinati”. A giudicare dai feedback ricevuti, si potrebbe affermare che la loro proposta di rock americano, perfettamente bilanciata tra distorsioni southern e accordi in blues, ha bene attecchito sul pubblico che li ha applauditi con convinzione per tutta la durata del set. Da rivedere in un contesto più intimo dove il feeling con l’audience sarebbe indubbiamente maggiore.
L’attenzione, però, è tutta per loro, per i Rolling Stones, la leggenda vivente, coloro che hanno fatto il patto col Diavolo. Prima di fare il loro ingresso on the stage, lo schermo dietro al palco ha proiettato un video con immagini del compianto batterista venuto a mancare nell’agosto del 2021 all’età di ottant’anni. Il suo vuoto è incolmabile e, nonostante Steve Jordan ce la metta tutta, ricreare quell’amalgama perdurato per cinquant’anni è pressoché impossibile. Nel sound non manca niente, ma nella presenza, nel carisma, nell’attrattività corale si, l’assenza di Charlie Watts è pesante.
Leggi anche: Maurizio Solieri, in arrivo il nuovo album del chitarrista
Per il resto, vale quanto detto sopra: perché, noi comuni mortali, dovremmo giudicare loro, gli Dei del rock’n’roll? Questi simpatici nonnetti fanno ancora mangiare la polvere a tutti, e vederli “al lavoro” è un gioia per gli occhi. Forse perché riposato da due concerti annullati a causa del Covid, forse perché carico a mille, forse perché con l’Italia ha sempre avuto un feeling particolare, fatto sta che Mick Jagger ieri sera era un grillo danzante, una scarica adrenalinica di puro rock. Non si è fermato un attimo, ballando e incitando il suo pubblico in delirio per lui, Ronnie e Keith.
Leggi anche: 22 giugno 2014, i Rolling Stones scrivono la storia al Circo Massimo di Roma
Con sessant’anni di carriera sulle spalle c’è solo l’imbarazzo della scelta su quali brani selezionare per una setlist. L’apertura, affidata, a “Street Fighting Man“, è stata un’esplosione di gioia che ha messo in chiaro le intenzioni del gruppo, quasi a voler dire che no, nessuno di loro è consapevole dell’età anagrafica. Sono ragazzini con l’entusiasmo di sempre. Si vede, si sente, si percepisce. Mancavano a Milano dal 2006 (nel mezzo i concerti di Roma e Lucca) e quindi l’attesa andava bene ripagata. “Tumbling Dice” e “Dead Flowers” sono perle di rara bellezza, mentre “Out of Time“, riportata in auge anche dal successo del film “C’era una volta a Hollywood” di Quentin Tarantino emoziona e colpisce fino in fondo.
Immancabili “Wild Horses” e “You can’t always get what you want” e “Honky Tonk Women“, classici intervallati dalla più recente “Living in a ghost town“, che bene richiama alla mente le strade deserte delle nostre città durante la pandemia. Tutto è una festa, tutto è un grido di complicità emotiva, tutto è dannatamente Rolling Stons fino al midollo. “Start me up“, “Pain it black“, “Sympathy for the devil” spianano la strada al finale maestoso e in crescendo con il trittico “Jumpin’ Jack Flash“, “Gimme Shelter” (pelle d’oca, sul serio) e “Satisfaction“.
Inossidabili, inarrivabili, ineguagliabili. Semplicemente Rolling Stones. Lunga vita!
di Michele Ciaccia
SETLIST
- Street Fighting Man
- 19th Nervous Breakdown
- Tumbling Dice
- Out of Time
- Dead Flowers
- Wild Horses
- You Can’t Always Get What You Want
- Living in a Ghost Town
- Honky Tonk Women
- You Got the Silver(Keith on lead vocals)
- Connection(Keith on lead vocals)
- Miss You
- Midnight Rambler
- Start Me Up
- Paint It Black
- Sympathy for the Devil
- Jumpin’ Jack Flash
- Gimme Shelter
- (I Can’t Get No) Satisfaction