I re dell’Africa, una storia raccontata dal soffio del vento
“I re dell’Africa” di Giuseppe Resta è un avvincente romanzo corale che, attraverso un linguaggio sincero e un ritmo incalzante, mette in luce l’avidità e la pochezza d’animo di cui sono capaci certi esseri umani.
Una storia di fantasia ispirata però a una cruda realtà, dove uomini senza scrupoli recano danno al prossimo e all’ambiente con il solo fine di arricchire le proprie tasche. Vicende in cui l’abuso di potere regna sovrano acquisendo, di volta in volta, come il Diavolo, una forma diversa: dalla corruzione, all’evasione fiscale, allo sfruttamento, agli abusi sessuali, al disastro ambientale.
Dinamiche che l’autore ha saputo descrivere perfettamente. Attraverso le azioni di personaggi magistralmente costruiti che, pur rivestendo posizioni e ruoli sociali diversi, si trovano ben presto a diventare parti importanti di una medesima storia. L’unica vera protagonista rimane l’eterna lotta tra il bene e il male.
Da un lato avidi burattini nelle mani del Dio Denaro, pronti a vendere l’anima al Diavolo, appunto, pur di ottenere potere e successo, dall’altra persone comuni e uomini di legge che con coraggio si battono ogni giorno per tutelare la propria gente e la terra a cui appartengono: un Sud Italia che, libero da affari loschi e sostanze tossiche, potrebbe sfoggiare esclusivamente le sue bellezze per le quali è ambito e ammirato da tutto il mondo.
Ogni capitolo del romanzo è introdotto da un narratore speciale che, con fare curioso e leggiadro, diventa parte attiva delle vicende: il Vento.
Lui, spirito onnisciente, sa tutto e può entrare ovunque, anche negli uffici dei politici corrotti, anche negli ospedali dove persone malate di cancro a causa dell’aria inquinata e dei cibi avvelenati, si recano sperando di guarire, anche nei locali in cui professionisti apparentemente puliti si intrattengono con donne, alcol e droga, spendendo soldi macchiati di sangue.
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È proprio lui a raccontarci in prima battuta, per poi lasciare la parola ai personaggi, gli affari loschi tra il geometra Mingolla, il commercialista Negri, Marras, proprietario della masseria Traìni, Cagnazzo, Pignatelli, Menotti e altri imprenditori senza scrupoli, ammanicati con la politica, la mafia e spesso con la polizia.
Sempre lui ci racconta però anche le imprese di coloro che combattono la corruzione e le ingiustizie, come il luogotenente Zampina, il carabiniere scelto Caputo, Matilde, amante di Pignatelli la quale, mossa dal rimorso e dall’umiliazione, deciderà a un certo punto di vendicarsi, o Nadia, ragazza dai saldi principi che farà tutto il possibile per portare a galla i traffici illegali di cui è a conoscenza.
Tanti personaggi che, come un’orchestra sinfonica, suonano un’amara melodia a cui solo la Giustizia, la Nemesi, potrà mettere fine. A dirigerli, il soffio del vento, compagno dell’uomo dalla notte dei tempi.
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