“I libri e il fango nella Romagna allagata”: a Bologna una mostra e una raccolta fondi per le biblioteche alluvionate
A distanza di tre mesi dall’alluvione che ha devastato l’Emilia Romagna, il museo d’arte moderna di Bologna (Mambo) ospita una mostra che racconta l’impatto dell’inondazione sul patrimonio librario della regione e organizza una raccolta fondi.
Una mostra fotografica sui libri alluvionati
Lo scorso maggio una violenta alluvione dalle proporzioni colossali ha colpito l’Emilia Romagna provocando enormi danni: 21 fiumi esondati, 250 frane, 450 strade interrotte, diecimila sfollati e nove vittime. Una ferita aperta che ancora oggi affligge gli abitanti della zona, costretti ad abbandonare le loro case e la loro quotidianità.
Oltre alle innumerevoli domande sull’impatto che una simile emergenza climatica può avere sull’essere umano, un altro quesito si impone riguardo il patrimonio culturale: quale sarà la sorte dei moltissimi libri danneggiati dalle piogge? Spinto da tale spinoso interrogativo, il fotografo romagnolo Giovanni Zaffagnini è andato alla ricerca di volumi, saggi e romanzi per immortalarli nella loro essenza martoriata ma comunque solenne.
Ospitata dal museo d’arte moderna di Bologna, nasce così la mostra fotografica “I libri e il fango nella Romagna allagata”, visitabile gratuitamente negli spazi del foyer fino al 24 settembre 2024.
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Un patrimonio culturale irrimediabilmente danneggiato
Coperti di fango, gonfi, accartocciati, illeggibili, nelle ventidue fotografie di Zaffagnini, i libri, simbolo della conoscenza e dell’ingegno dell’uomo, mostrano allo spettatore la strenua sopravvivenza della cultura anche in condizioni ostili.
Provenienti dalla biblioteca comunale manfrediana di Faenza, dalla biblioteca comunale Fabrizio Trisi e dalla libreria Alfabeta di Lugo, i volumi sono stati prelevati dal luogo del disastro e fotografati in studio. Un posto, per così dire, neutrale nel quale poter cogliere al meglio i dettagli del disastro e riflettere sul dramma collettivo che colpisce un intero popolo privato dei primari strumenti di conoscenza e identità storica.
Le dichiarazioni di Zaffagnini chiariscono meglio il concetto: «Ho sentito la necessità di doverli osservare a lungo per poter cogliere davvero l’essenza di ciò in cui si erano trasformati. Mi tormentava il dramma privato di quei libri destinati a non essere più tali, e quello collettivo del ripresentarsi di una situazione che secoli fa poteva sancire il crollo di un’intera civiltà. Mi ha stupito notare come l’inchiostro fosse rimasto impresso sulle pagine, mentre ad essere trascinato via dall’alluvione era stato il colore bianco della carta, diventata trasparente».
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Un catalogo per sostenere le biblioteche di Faenza e Lugo
Quale sarà la sorte dei libri danneggiati? Come informa lo stesso fotografo i danni sono talmente ingenti che i responsabili della raccolta rifiuti li inseriranno in un programma di riciclo. Se torneranno ad essere materiale da stampa o semplice cartone non è dato sapere, per questo l’esposizione di Bologna rappresenta un unicum nel suo genere: offre la possibilità di osservare nei minimi dettagli preziosi oggetti destinati a scomparire. Z
affagnini e il museo, inoltre, si fanno fautori di una utile e solidale iniziativa. Nel corso della mostra verrà realizzato un catalogo dalla Danilo Montanari Editore i cui proventi verranno interamente devoluti alle biblioteche danneggiate dall’alluvione.
Per sostenere la realizzazione del volume occorre prenotarne l’acquisto optando fra due diverse offerte: edizione standard (32 pagine, 22 fotografie in quadricromia) al prezzo di 25 euro oppure tiratura limitata di 50 copie firmate e numerate, aventi all’interno una fotografia originale autografata dall’autore al prezzo complessivo di 120 euro. Per prenotare il volume è necessario scrivere una mail a info.danilomontanari@gmail.com .
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Cenni biografici su Giovanni Zaffagnini
Giovanni Zaffagnini vive e lavora a Fusignano, in provincia di Ravenna. A partire dagli anni Settanta ha raccontato attraverso l’obiettivo la Romagna e i suoi abitanti, le trasformazioni di un territorio e della società tanto da creare un archivio di 12000 immagini. Scatti che testimoniano le sue ricerche etnografiche sulla cultura popolare romagnola, condotte insieme a Giuseppe Bellosi, ed istantanee che raccontano lo scorrere del tempo nella sua terra, con le evoluzioni del paesaggio urbano e naturalistico.
Nel 1986, su progetto di Gianni Celati, è stato tra i curatori della mostra itinerante e del volume Traversate del deserto (Ravenna, Essegi Editore); nel 2016 ha curato la mostra e il volume Abitare il deserto (Ravenna, Osservatorio fotografico).
Ha esposto i suoi lavori in mostre personali e collettive in Italia e all’estero. Ha inoltre pubblicato monografie con vari editori fra i quali: Charta, Silvana Editoriale, Danilo Montanari, Editrice Quinlan, Pequod Edizioni.
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