“I Cantieri dell’Immaginario”: Alessandro Preziosi porta in scena il Giulio Cesare a L’Aquila
Il Teatro Stabile d’Abruzzo presenta, nel ricco cartellone aquilano della rassegna I Cantieri dell’Immaginario, mercoledì 12 luglio, alle 21.30, presso la Scalinata San Bernardino, il testo teatrale più famoso di tutti i tempi: l’orazione di Antonio dal “Giulio Cesare” di Shakespeare con Alessandro Preziosi.
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Nelle Idi di Marzo Alessandro Preziosi, attraverso i punti di vista dei quattro protagonisti Cesare, Marcantonio, Cassio e Bruto, racconta una storia agita in nome dell’ambizione e del potere.
Il racconto prende le mosse dalla celebre orazione funebre di Antonio che incastona un dramma in cui i personaggi, cospiratori o fedeli a Cesare, sono totalmente ambigui, né positivi né negativi né luci né ombre sono innanzitutto politici che agiscono in conseguenza o in nome del Potere: anime guidate dall’Ambizione. E l’Ambizione è per natura ambivalente, mai solo buona, mai solo cattiva.
Tutti agiscono senza alcuno scrupolo, anche quando sembrano farlo a fin di bene. Il fine giustifica i mezzi e nessuno si tira indietro.
Cassio e Bruto agiscono per il bene della Patria o per segreti rancori?
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Alessandro Preziosi porta in scena Marco Antonio, che è solo l’amico leale di Giulio Cesare, o è un abile manipolatore che, attraverso la retorica, riesce ad avere l’appoggio del popolo romano, in un momento in cui sembra davvero impossibile.
Così fuoriuscendo prepotentemente da quella damnatio memorie cui gli eventi succedutisi alla più famosa congiura della storia lo hanno condannato, ripercorre insieme al pubblico i tragici fatti e le devastanti emozioni di cui è stato protagonista e testimone fino proprio a quell’orazione funebre rimasta nella storia del teatro, che sfruttando il testamento di Cesare in cui nomina propri eredi tutti i cittadini di Roma compie l’impossibile: riconquistare il favore del popolo, che ora si scaglia contro i cospiratori.
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La conclusione è talmente vibrante da sembrare paradossale. Il male che gli uomini compiono si prolunga oltre la loro vita, mentre il bene viene spesso sepolto assieme alle loro ossa.
Le musiche originali eseguite dal vivo dall’autore Giacomo Vezzani, compositore e attore della compagnia Teatro del Carretto, autore, tra l’altro, della colonna sonora di Invisible Boy di Salvatores e delle musiche di innumerevoli spettacoli teatrali e lungometraggi, seguono come una colonna sonora cinematografica il dipanarsi della narrazione fino al compiersi del drammatico finale.