I 10 pezzi rock che hanno segnato il 2022
È ormai passato il Capodanno, è tempo di bilanci, e crediamo sia giunto il momento di guardare al passato e riflettere su quali siano stati i migliori dieci brani rock del 2022. È stata sicuramente un’annata ricca, abbiamo assistito al ritorno di vecchie glorie (Scorpions, Ozzy Osbourne) e al consolidamento di nomi più recenti (Maneskin, Polyphia). Evidenziamo che questa classifica è stata stilata con soggettività, senza nessuna pretesa di dover sentenziare un giudizio insindacabile, ma anzi, realizzata proprio con l’intento di offrire un punto di vista puramente personale. Detto ciò, possiamo iniziare.
10) METALLICA – LUX AETERNA
Il ritorno dei Metallica con un brano trash-metal che strizza l’occhio al sound del loro primo album in studio, Kill ‘Em All. Nonostante l’atteso ritorno, il brano risulta poco originale, nonostante il potente riff e l’assolo estremamente virtuoso. Con Lux Aeterna James Hetfield e soci hanno sfornato il primo brano inedito dopo sei anni, e si preparano all’uscita del loro undicesimo album in studio 72 Seasons. Staremo a vedere.
Leggi anche: Baustelle, in arrivo il nuovo singolo “Contro il mondo”
9) THE LONELIEST – MANESKIN
Come far incazzare i puristi del rock? Semplice:inserire un pezzo dei Maneskin in una Top 10. Ma quando la canzone vale, poco importa della band, è proprio questo il bello di poter classificare i singoli brani. The Loneliest merita di entrare in classifica per il sapore maturo che la band ha raggiunto con questa power ballad (qualcuno ha visto delle analogie con November Rain dei Guns N’ Roses), dal ritornello memorabile e un assolo in pieno stile Tom Morello grazie al pedale Whammy. Notevole Thomas Raggi, chitarrista Gen Z (classe 2001).
8) THE RIVER IS RISING – SLASH FT. MYLES KENNEDY AND THE CONSPIRATORS
“4”, questo il brevissimo titolo dell’album da cui è tratto il brano, quasi a voler risparmiare spazio visto l’interminabile nome della band. Ma Slash ormai ha trovato la sua dimensione anche senza i Guns N’ Roses. L’abbiamo apprezzato con i Velvet Revolver, con gli Slash’s Snakepit, e da quando uscì Apocalyptic Love nel 2010 sapevamo tutti che avremmo amato il cappello a cilindro anche senza accostarlo alla bandana rossa di Axl Rose. Il suo percorso prosegue con questa canzone fresca, pungente, ma dal ritornello non troppo hard grazie alla voce pulita di Myles Kennedy. Non il loro miglior brano, ma intanto Soul Hudson (questo il nome del chitarrista all’anagrafe) ha messo a segno un altro bel colpo. Il cilindro vince sempre.
7) EGO DEATH – POLYPHIA FT. STEVE VAI
Sublime aggregazione di chitarre, sonorità fresche e moderne, una canzone strumentale che riesce ad ottenere quasi dieci milioni di visualizzazioni su YouTube nel 2022 ha del fenomenale. Il classico ed il moderno si fondono in questo brano grazie all’assolo di Steve Vai, genio delle sei corde, che qui ben si sposa con un gruppo che ha esordito solo nel 2010. Il rock, e soprattutto le chitarre, sono tutt’altro che morte.
6) ROCK BELIVER – (SCORPIONS)
Se è vero che i giovani artisti non mancano in questa classifica, bisogna riconoscere che l’epoca d’oro del rock si trova nel passato, e gli Scorpions questo ce l’hanno ricordato con un ennesimo successo. Questi nonni della musica non hanno perso lo smalto, non sono stati ripetitivi, sono riusciti a non scadere nel banale e a mantenere comunque un sound classico.
“I’m a rock believer like you, just like you”, queste le parole del ritornello, quasi un inno al genere. Una canzone che non spicca certo per originalità, ma che sa affascinare come i loro grandi successi del passato.
5) EVERYTHING’S ELECTRIC – LIAM GALLAGHER
Un po’ come Slash, anche Liam Gallagher non lascia desiderare senza i suoi vecchi compagni di band. Anche se molti sognano ancora una reunion come accaduto per i Guns N’ Roses, pare che per ora sia impossibile vederne una per gli Oasis. “Faresti mai un viaggio con la tua ex-moglie?” Si chiede il fratello Noel Gallagher in merito alla possibilità di ricongiungersi con gli Oasis. Comunque, possiamo goderci un Liam che canta ancora proteso in avanti, con le mani raccolte dietro la schiena, gli occhiali da sole, aprendo un po’ troppo le vocali (ascoltatelo quando pronuncia la parola “shine” o “maybe”) e che fa il pieno a Knebworth come nel ‘96. Everything’s Electric è solo un’altra prova della capacità di Liam di scrivere canzoni semplici (sia a livello letterario che strumentale) ma pienamente efficaci. In questo brano troviamo la chitarra sia elettrica che acustica , il tipico sound malinconico stavolta è più allegro e deciso, alla batteria troviamo Dave Grohl, e per i più nostalgici il video richiama l’epoca Oasis. Dateci questa reunion, ora!
4) FOUNDATION OF DECAY – MY CHEMICAL ROMANCE
Il ritorno della più grande emo-band della storia. Sapevamo che si fossero riuniti nel 2019, dopo lo scioglimento nel 2013, ma è quest’anno che i My Chemical Romance pubblicano il loro pezzo migliore probabilmente dai tempi d’oro di The Black Parade. Una canzone dark ed epica, lunga sei minuti, alternando esplosive parti di chitarra elettrica al distorsore vocale che usa Gerard Way. Forse una canzone un po’ meno da teenager come potevano sembrare le più famose I’m not Okay o Helena, complice la maturità che la band ha raggiunto nel corso degli anni probabilmente anche grazie al loro temporaneo scioglimento.
Leggi anche: Pianista e ballerino esclusi perché pro-Putin
3) WON’T STAND DOWN – MUSE
I Muse sono tornati in pompa magna in questo 2022, ne sono una prova i nuovi brani Verona, Ghosts (in cui ha cantato pure Elisa) e Won’t stand down, il migliore del nuovo album Will of the People. Ritornello memorabile, videoclip dalle tinte sci-fi (girato a Kiev e candidato agli MTV Awards), un riff che abbraccia sonorità metal e un testo ricco di ribellione ed aggressività: cosa volere di più? I Muse hanno riabbracciato tutta la carica dei loro pezzi più celebri, come Hysteria o Uprising, sfornando uno dei migliori brani rock di questo 2022, raggiungendo il podio in questa classifica.
2) BLACK SUMMER – RED HOT CHILI PEPPERS
John Frusciante è tornato, e si sente. Ad oggi sono circa 40 milioni le visualizzazioni su YouTube totalizzate da Black Summer, brano estratto dall’album Unlimited Love, ultima fatica dei Red Hot Chili Peppers. John Frusciante, Flea e soci si confermano capaci di sfornare ancora grandi pezzi alternative rock, realizzando un brano che vanta di un sound moderno e di un ritornello coinvolgente, senza tradire lo spirito rock della band. L’assolo di Frusciante è efficace e costituisce un autentico gioiello dell’intero album. Il titolo del brano, invece, potrebbe essere una metafora sulla depressione (estate nera), che, come viene spiegato nel ritornello, si spera giunga presto ad una conclusione.
1) PATIENT N. 9 – OZZY OSBOURNE FT. JEFF BECK
Il Principe delle Tenebre torna a due anni di distanza dal suo ultimo album con un nuovo, esplosivo, capolavoro metal. Che Ozzy volesse fare le cose in grande stile per il nuovo album si era capito grazie alla lunghissima lista di collaborazioni (Jeff Beck, Eric Clapton, Taylor Hawkins, Tony Iommi, Duff Mckagan, Zakk Wylde ecc), e per fortuna le altissime aspettative sono state ampiamente soddisfatte. Il brano che dà nome all’intero album vede un’introduzione a suon di urla e queruli lamenti, un riff micidiale, un ritornello incredibile e frenetici assoli (il secondo è ancora più bello) grazie alla collaborazione con Jeff Beck. Ozzy sa che il rock è ancora tra le sue mani, e quest’anno a donarci il brano più memorabile è stato proprio lui assieme alla schiera di incredibili musicisti con cui ha lavorato nel nuovo album, ed in particolare in questa canzone. Ozzy ne ha fatta di strada dai tempi di Paranoid con i Black Sabbath, e bisogna ammettere che il cantante settantaquattrenne sia invecchiato come il vino. Lunga vita al rock, lunga vita ad Ozzy.
Articolo di Andrea Genovese