Hollywood, a rischio produzioni per sciopero attori
Gli attori di Hollywood dalla mezzanotte di oggi sono in sciopero. A dichiararlo è Fran Drescher presidente del sindacato Sag-Aftra, che riunisce 160mila attori hollywoodiani. La portavoce è famosa per essere stata attrice e ideatrice de “La Tata“, sitcom cult degli anni Novanta, andata in onda per sei stagioni dal 1996 al 1999, dopo la quale aveva trovato ben pochi ruoli di rilievo.
“Quello che succede a noi succede a tutti gli altri lavoratori, quando i datori di lavoro rendono Wall Street e la sete di profitto la loro priorità e dimenticano le persone essenziali che fanno muovere la macchina” ha dichiarato la Drescher.
Lo sciopero si aggiunge a quello degli sceneggiatori aderenti alla Writers Guild of America iniziato il 2 maggio. Non ha una data di fine e potrebbe durare mesi se non si arriverà ad un accordo con i rappresentanti degli studios. Accordo che proprio ieri non è arrivato dando il via alle ostilità.
Al tavolo delle trattative i rappresentanti hanno portato le loro questioni riguardanti un aumento del loro compenso, in ribasso nell’era dello streaming. A ciò vanno aggiunte le garanzie richieste riguardo l’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Si teme infatti che quest’ultima possa generare screept o cloni con voce e immagine degli attori.
Un duro colpo per Hollywood che da maggio ha dovuto accettare che le uniche produzioni che hanno continuato a girare lo hanno fatto sulla base di sceneggiature già completate e senza possibilità di modifiche. Come nel caso del prequel de “Il Signore delgi Anelli” (finanziato da Amazon): “The Rings of Power”.
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“Le società- ha sottolineato la sindacalista– hanno rifiutato di prendere impegni su diverse questioni e su altre ci hanno del tutto ostacolato. Finché non negozieranno in buona fede un accordo è impossibile”. E di colpo si torna al 1960, l’ultimo anno in cui i due settori della macchina cinematografica si fermarono contemporaneamente.
“Negli ultimi dieci anni- si legge nella nota diffusa dagli attori- il nostro compenso è stato gravemente eroso dall’ascesa dello streaming. Inoltre, l’intelligenza artificiale rappresenta una minaccia cruciale per le professioni creative e tutti gli attori e gli artisti meritano un contratto che li tuteli dallo sfruttamento del proprio volto e talento senza consenso e retribuzione. L’Amptp ha negato che gli enormi cambiamenti in corso nell’industria dello spettacolo e nell’economia in generale abbiano un impatto nefasto su chi lavora per loro. Le risposte dei produttori alle nostre proposte non sono state adeguate. I 90 anni della nostra storia sindacale, sono la prova di quello che possiamo raggiungere se restiamo uniti e determinati. Per il futuro della nostra professione, restiamo uniti”.
La risposta dei legali degli studi hollywoodiani, l’Alliance of Motion Picture and Television Producers, non si è fatta attendere: “Siamo profondamente delusi dal fatto che la Sag-Aftra abbia deciso di abbandonare la vertenza. È stata una scelta del sindacato, non nostra. Ha respinto la nostra offerta di un aumento storico dello stipendio minimo e dei diritti d’autore, tetti molto più alti ai contributi pensionistici e sanitari e una protezione rivoluzionaria dall’intelligenza artificiale. Invece che continuare a trattare, il sindacato ci mette tutti in una situazione che aggraverà le difficoltà economiche di chi lavora nell’industria dello spettacolo e dipende da essa per il proprio sostentamento”.
Questo sciopero rischia di far saltare anche gli Emmy Award, che nella giornata di ieri avevano comunicato le nomination, dove sono in lizza anche le italiane Sabrina Impacciatore e Simona Tabasco.
Foto di De’Andre Bush su Unsplash