Hi-tech e aridità di sentimenti, Ganoona lancia “Bad Vibes” per invertire la rotta
Cantante, rapper e songwriter italo-messicano. La sua musica è un mix perfetto tra sonorità black, latin e hip hop, accompagnata da liriche intense e originali. Ganoona ci parla del nuovo singolo, tra preoccupazioni, speranze e necessità di vivere una società diverse da quella attuale…
“Bad Vibes” è influenzato dalla realtà distopica di una tecnologia capace di condizionare la vita dell’essere umano e della sua presenza sulla terra. Come nasce questo singolo?
Nasce dal bisogno di sfogo. Ho scritto il testo in un momento complicato, in cui mi sentivo solo e insoddisfatto. L’ho scritta al pianoforte, voce e accordi, nuda e cruda. In generale Bad Vibes parla del senso di inadeguatezza, e del bisogno di contatti umani sinceri in un mondo sempre più inaridito dalla tecnologia e dai social.
Ci sono stati episodi che ti hanno particolarmente colpito?
L’episodio che mi ha spinto a scrivere il pezzo è il momento in cui mi sono reso conto che la prima cosa che facevo appena sveglio era guardare il telefono, prima ancora di dare un bacio a chi mi dormiva vicino. Mi sono veramente chiesto se la dovevo considerare una dipendenza… e ho pensato che molte persone si sarebbero rispecchiate in questa sensazione.
La realtà che stiamo vivendo, quella della crisi sanitaria causata dal Coronavirus, è altrettanto distopica. Meno futuristica ma più reale e di stretta attualità. Potrà mai essere materiale di spunto per i tuoi brani?
Al momento credo sia troppo presto. Ho bisogni di far sedimentare le esperienze nel mio cuore prima di metterle in una canzone. Sono uscite un sacco di canzoni sul tema, quindi non sento la priorità di unirmi al coro… Se però sentirò di averne bisogno, di raccontare come ho vissuto questo periodo, forse lo farò.
Nel brano parli di isolamento. Viene spontaneo chiederti le differenze tra ciò che hai immaginato e ciò che hai vissuto in queste settimane…
Purtroppo non solo a causa di una pandemia sperimentiamo la solitudine e l’isolamento. Ci sono persone che avevano già situazioni difficili alle spalle, per cui questa situazione è stata veramente la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Io mi sentivo così quando ho scritto il pezzo e avevo bisogno di parlarne, non potevo immaginare che da li a qualche mese molte persone avrebbero provato quelle sensazioni…
Nella tua musica ti metti a nudo e sveli il lato più intimo della tua arte. Per un artista con la tua sensibilità questo dramma mondiale che stiamo vivendo quando può essere impattante?
Molto, come ogni esperienza della vita, soprattutto per chi è sensibile ed è una “spugna” delle emozioni. Però non mi sono fatto sopraffare, ho lavorato molto su di me, sulla mia musica e sulla mia interiorità. In realtà mi ha anche giovato questo periodo. Ogni cosa ci cambia nel modo in cui noi le permettiamo di farlo…
Nell’era in cui lo streaming e il digitale hanno preso il sopravvento, per un artista tour e concerti restano l’ultima opportunità per guadagnare con la propria musica. Ora che non abbiamo contezza di quando si ripartirà, quale è lo scenario che ti sei fatto per i prossimi mesi?
Sono terre inesplorate, quindi, come sempre, saranno l’occasione per qualcuno e la tragedia per qualcun altro. Io cercherò di cogliere ogni occasione, e per certi versi il poter organizzare solo live piccoli, con poche persone, potrebbe essere un vantaggio per gli artisti emergenti come me.
Quali sono i tuoi progetti per i prossimi mesi e, soprattutto, per il futuro?
A brevissimo uscirà un nuovo singolo, ed entro l’estate un EP. Stiamo organizzando anche i prossimi appuntamenti live, in sicurezza ovviamente, ma si deve ripartire.