“Greenlights”: una lettera d’amore alla vita di Matthew McConaughey
Ce lo ricordiamo tutti in Magic Mike (soprattutto per le sue doti fisiche…), e non possiamo di certo dimenticarlo in qualche chicca come A time to kill o il ben più noto e recente Dollars Buyers Club. Salta da commedie romantiche con Jennifer Lopez al suo fianco, a film da Oscar che gli hanno permesso di stringere fra le mani la bella statuetta dorata. Ma chi è davvero Matthew McConaughey?
Un attore, sicuramente…ma non solo. Non siamo qui per parare delle sue pellicole famose in tutto il mondo o delle numerose classifiche in cui è annoverato come sex symbol. Perché Matthew ha qualcos’altro da dirci. Greenlights è uscito in America lo scorso anno, ma arriva solo oggi nelle nostre librerie mostrando a nudo tutta la vita (50 anni) del grande attore texano, dalle origini irlandesi.
Devo dire che la scrittura non delude affatto: se ci siamo sempre immaginati McConaughey con quel carattere un po’ spigoloso e tagliente da poliziotto alla True Detective, non resteremo delusi. L’autobiografia di questo grande attore è uno specchio su tutta la sua esistenza. Non si parla solo di carriera, ma d’infanzia, di sesso, di famiglia, di violenza. Uno spaccato su una realtà dura e cruda, che Matthew ci mostra sin dai primi capitoli del suo libro, raccontandoci di aver fatto sesso per la prima volta dopo essere stato ricattato quando aveva quindici anni e di essere stato molestato a diciott’anni da un uomo nel retro di un furgone dopo aver perso conoscenza.
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Senza peli sulla lingua, però, tutto appare fuorché una vittima del destino, di qualcosa più grande di lui. Così come ne parla, schiettamente, così sembra aver vissuto quegli spaccati di vita che nessuno avrebbe immaginato. “Un album, una registrazione, la storia della mia vita finora“. Così ne parla il diretto interessato, e non esagera affatto. La sua vita è davvero degna di un libro! Nella prime pagine racconta di essere stato preso a cinghiate da bambino fino a sanguinare, per essersi fatto un tatuaggio temporaneo di quelli che si trovavano negli snack, di essersi fatto di peyote in gabbia con un puma in Messico, di essersi fatto mettere settantotto punti di sutura sulla fronte da un veterinario e di aver suonato il bongo nudo fino a farsi arrestare, per poi resistere all’arresto.
Si passa dall’inizio della sua carriera, alle prese con una Hollywood che spaventerebbe chiunque, al suo ritiro in Perù, a scoprire e ritrovare se stesso lungo il Rio delle Amazzoni; dalla sfida delle commedie romantiche, all’abbandono del genere perché ormai troppo “facile”. Inquieto, sempre pronto a provare ed a evolversi di ruolo in ruolo, la sua versatilità spaventa e affascina, ma è nel 2006 che mettendo su famiglia, trova finalmente un punto fermo nella sua vita amorosa. Una moglie stupenda, ben tre bambini… ma la sua carriera va avanti.
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Siamo negli anni d’oro. “Le offerte arrivarono a frotte, quasi come dopo “A time to kill”. La differenza questa volta era che sapevo quali ruoli e quali storie volevo fare e il mio appetito per piatti drammatici pericolosi era insaziabile. Era giunto il momento di dire “sì” e di fare un rebranding“. E la consacrazione arriva con Dollars Buyers Club. Interpretare Ron Wooldroof, malato di Aids era la sua nuova sfida, fisica e mentale. Con quasi un kg in meno ogni settimana, la mutazione di McConaughey è quasi paragonabile a quella di Christane Bale in “The Machinist“. Finalmente il meritato riconoscimento arriva.
Quel ruolo gli tirò la volata per l’Oscar come migliore attore per la sua performance. L’Oscar come migliore attore: il punto numero otto della lista dei dieci obiettivi nella vita, scritta da Matthew McConaughey nel 1992. Sono sempre molte le sfaccettature di un attore. É il loro mestiere sapersi trasformare e lasciar credere a chi osserva che è tutto vero, che potrebbe esserlo. Matthew McConaughey è un grande trasformista, di un’intensità impossibile da non premiare, e a quanto pare persino la sua penna è degna di nota.
Con questo libro, che chiunque potrebbe credere eccessivo o persino pompato, c’è tutta la sua essenza, le sue emozioni, la sua vita che lui stesso ha definito “Una lettera d’amore“.
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