Gli Uffizi inaugurano 12 sale: per la prima volta in esposizione autoritratti di celebri artisti dal Quattrocento a oggi
Le Gallerie degli Uffizi a Firenze inaugurano dodici nuove sale che ospitano 255 opere tra autoritratti e ritratti di grandi artisti dal XV secolo fino ai giorni nostri. Una collezione unica che va dal più antico ritratto – quello dei pittori Gaddo, Agnolo e Taddeo Gaddi – all’Autoritratto allo specchio di Pistoletto.
Dodici nuove sale al primo piano del museo
Il primo piano degli Uffizi apre dodici nuove sale e tinge le sue pareti di rosa acceso, in omaggio alla veste del cardinal Leopoldo de’ Medici (la cui statua, realizzata dallo scultore barocco Giovanni Battista Foggini, accoglie i visitatori nella prima stanza). A lui infatti si deve l’avvio nel Seicento della più antica e vasta collezione di autoritratti e ritratti dei grandi maestri della storia dell’arte; un’accurata raccolta di circa duemila capolavori, destinata ancora a crescere, che racchiude circa seicento anni di storia e che mette a confronto artisti del passato e del presente.
Le nuove sale accolgono in ordine cronologico – dalla più antica alla più recente – una raffinata selezione di 255 opere, proponendo al pubblico un incontro ravvicinato con i più importanti maestri del mondo, soprattutto con la percezione che loro hanno di sé stessi. Una galleria così ampia di autoritratti (e qualche ritratto) offre una stimolante indagine psicologica e antropologica dei soggetti in esame. Si è visto, ad esempio, che ad ogni secolo e ad ogni nazione corrisponde una certa attitudine: gli italiani prediligono ritrarsi in un’atmosfera intimista, i nordici esaltano la fierezza del loro mestiere, i francesi puntano sull’estetica sfoggiando pizzi e sfarzose parrucche.
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Un viaggio tra gli autoritratti dei più celebri artisti
Si tratta di un vero e proprio viaggio attraverso il tempo nel quale il pubblico ha la possibilità di trovarsi “faccia a faccia” con artisti illustri, tra i quali Andrea del Sarto, Federico Barocci, Luca Giordano, Rubens, Rembrandt, Francesco Hayez, Eugène Delacroix, Arnold Böcklin, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Marc Chagall, Yayoi Kusama, Elisabeth Chaplin, Marino Marini. L’impostazione prevalente è quella classica (ritratti di volti in primo piano o di tre quarti), tuttavia non mancano innovative sorprese. Accanto ad Antonio Canova, ad esempio, troviamo il primo autoritratto di una scultrice, Anne Seymour Damer, che nel 1778 firma la propria opera in caratteri greci, quale simbolo di una pratica normalmente preclusa all’universo femminile. Non mancano poi le installazioni come quella di Bill Viola che si immortala immerso tra i flutti o le sculture in mattoncini componibili come quella di Ai Wei Wei.
A celebrare l’apertura delle dodici sale ci sono anche nuove importanti acquisizioni. Negli ultimi mesi sono entrati a far parte della collezione lo straordinario autoritratto di Jan Soens sorretto dai suoi due bambini, quello di John Francis Rigaud con moglie e i figli, recente dono dei Friends of the Uffizi Galleries (il ramo statunitense dell’associazione Amici degli Uffizi) e l’autoritratto dello street artist londinese Endless che si raffigura insieme al duo Gilbert & George.
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Il principio della rotazione espositiva
Dopo più di un secolo gli autoritratti degli artisti tornano all’interno del tradizionale percorso di visita degli Uffizi. Dal 1973 al 2016 alcuni tra questi hanno impreziosito il Corridoio Vasariano, ma era difficile poterli ammirare a causa dell’angusto spazio privo di climatizzazione e degli accessi contingentati e saltuari.
Per questa eccezionale inaugurazione molte opere hanno ricevuto un meticoloso restauro conservativo (non possiamo fare a meno di citare l’autoritratto di Rembrandt, foraggiato dalla donatrice americana Diana Bell, e il prestigioso autoritratto di Rubens, rimesso a nuovo dall’Opificio delle Pietre Dure), altre – mai esposte al pubblico – giungono direttamente dai depositi del museo.
Gli Uffizi inoltre intendono dare il giusto risalto ad ogni singolo dipinto dell’immensa collezione, per tale motivo si osserverà il principio della rotazione espositiva, con particolare attenzione agli autoritratti degli artisti viventi. Criterio analogo – soprattutto per motivi di conservazione – verrà adottato per le delicate opere grafiche esposte in due lussuose sale decorate da Luigi Ademollo nel XIX secolo.
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La sala dedicata ai grandi fumettisti
Le sorprese non finiscono qui. Il percorso espositivo include anche l’innovativa sala dedicata agli artisti del fumetto (unico caso tra i grandi musei internazionali). Sulla base del progetto del Ministero della Cultura “Fumetti nei musei” e della collaborazione avviata nel 2021 tra Gallerie e Lucca Comics & Games, vengono esposti al pubblico gli autoritratti di 54 maestri italiani, tra i quali Milo Manara, Lorenzo Mattotti e Altan, oltre a un pregiata raffigurazione di Will Eisner, padre dei comics americani.
Per concludere c’è un’ulteriore nuova sala riservata alla pittura lombarda del Cinquecento che ospita 11 dipinti, tra i quali il solenne San Paolo di Giovanni Pietro Gnocchi e Pellegrino Tibaldi, la Leda e il cigno di Francesco Melzi, pupillo di Leonardo e il Ritratto del cavaliere Pietro Secco Suardo di Giovanni Battista Moroni.
Una simile grandiosa opera di allestimento e restauro è stata possibile soprattutto grazie alla generosa donazione di un milione e mezzo di euro da parte della famiglia Pritzker.
Il direttore degli Uffizi Eike Schmidt ha rivolto commosse parole di ringraziamento ai munifici collezionisti, rilasciando la seguente dichiarazione: «Siamo grati alla famiglia Pritzker, generosissimi mecenati, che con la donazione di un milione e mezzo di euro ha permesso il restauro di molte opere e il nuovo allestimento. […] Nelle sale dove dal Cinquecento lavoravano artisti e artigiani, ora rivivono i tanti protagonisti di quella stessa arte che si può ammirare agli Uffizi e a Palazzo Pitti».
Per ulteriori informazioni è possibile collegarsi al sito web www.uffizi.it .
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