“Giovane Donna”: il celebre dipinto di Pablo Picasso esibito per la prima volta in Italia
Direttamente dall’Ermitage di San Pietroburgo approda per la prima volta in Italia, Giovane donna di Pablo Picasso. Il dipinto, eccellente simbolo del cubismo analitico, sarà fruibile gratuitamente fino al 15 maggio nello spazio espositivo del Palazzo Rhinoceros a Roma, in via del Velabro.
La fondazione Alda Fendi presenta un’opera di Picasso mai giunta prima in Italia
Continua il fruttuoso dialogo tra San Pietroburgo e Roma; dopo L’Adolescente di Michelangelo e i San Pietro e San Paolo di El Greco, la Fondazione Alda Fendi – Esperimenti riceve in prestito dal Museo dell’Ermitage il dipinto Giovane donna di Pablo Picasso.
Per dare la giusta visibilità a un tale capolavoro del cubismo analitico, il direttore artistico Raffaele Curi ha costruito intorno all’opera un vero e proprio percorso sensoriale che coinvolge musica, danza, fotografia e altri contenuti multimediali. Fino al 15 maggio, a titolo completamente gratuito, i visitatori di Palazzo Rhinoceros possono ammirare spettacolari video-proiezioni del Ballet Nacional de España e del balletto Parade di Erik Sati, nonché una serie di fotografie dedicate ai momenti salienti della vita di Picasso.
Il carattere versatile dell’esposizione risalta dalle parole dello stesso Curi: “[…] Ero un bambino di sette anni quando il mio maestro pronunciò per la prima volta il suono da concerto di Pi-cas-so, un artista legato fortemente alla musica. E le sue rivoluzioni pittoriche dal figurativismo al cubismo analitico seguono il classico quasi jazz di Satie, le pavane di Ravel, l’acciaio dorato di Stravinskij. Per me è musica da sempre: PI-CAS-SO”.
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La giovane donna simbolo del Cubismo analitico
Il celebre olio su tela, per la prima volta nel nostro Paese, rappresenta una delle prove peculiari di Picasso per quel concerne la fase del cosiddetto Cubismo analitico.
Questa fase della sperimentazione cubista, convenzionalmente compresa tra il 1909 e il 1912, porta avanti la “rappresentazione totale” dell’oggetto. L’elemento scelto dal pittore viene scomposto in forme geometriche elementari e raffigurato da molteplici punti di vista; i vari componenti vengono poi accostati sul piano bidimensionale della tela e uniformati da una tinta neutra (sui colori del grigio e dell’ocra) che non distolga lo spettatore dal compito di indagare minuziosamente l’essenza della realtà che si trova di fronte.
Giovane donna di Pablo Picasso (1909) è un simbolo potente di tale sperimentazione e propone una raffigurazione del soggetto femminile assolutamente anticonvenzionale. Il dipinto ammicca alla tradizione del ritratto da salotto, per poi ribaltarlo completamente esibendo una donna ieratica, una sorta di idolo esoterico, privo della canonica bellezza ideale.
La giovane nuda è seduta su una poltrona con gli occhi chiusi e la testa lievemente reclinata. Lo sfondo è scuro e manca una fonte di luce esterna che rende il corpo scultoreo, quasi metallico. L’estrema semplificazione delle forme che si esplicita in molteplici sfaccettature è il manifesto di una pittura che si libera di tutti i dettagli secondari, celebrando il trionfo della linea, ora retta ora curva.
La modella che ha posato per il dipinto è Fernande Olivier, musa e amante di Picasso per quasi otto anni.
Il dipinto faceva parte della collezione di Sergej Ščukin
Il dipinto originariamente apparteneva al collezionista moscovita Sergej Ščukin, che lo acquistò direttamente da Picasso. Il ricco mercante conobbe l’arte cubista a Parigi, (dove il pittore si era trasferito nel 1904), poiché assiduo frequentatore della famiglia Stein, proprietaria della più rappresentativa raccolta di opere picassiane realizzate fino a quel momento.
Fu Henri Matisse, nel 1908, ad accompagnare per la prima volta Ščukin nell’atelier di Picasso, dove ammirò il celebre Les demoiselles d’Avignon. Inizialmente il collezionista rimase perplesso da una simile sperimentazione pittorica, ma dopo circa un anno di esitazioni, si convinse della portata rivoluzionaria del Cubismo, tanto da comprare in blocco tutte le tele dell’artista eseguite nel 1908 e portarle con sé in Russia.
All’interno del percorso espositivo si trova anche una rara fotografia del 1914 raffigurante una sala di palazzo Ščukin nella quale, tra le altre, si vede l’opera Giovane donna; in una piccola stanza di soli venticinque metri quadrati con le pareti bianche e il soffitto a cupola, erano conservate cinquantuno tele disposte su più file riferibili al periodo blu, rosa e cubista di Picasso.
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Una sezione fotografica per scoprire la vita di Picasso
L’esposizione pertanto vuole certamente valorizzare uno dei più pregnanti dipinti dell’artista, ma anche fornire l’occasione unica per soffermarsi su alcuni aspetti intimi della vita di Picasso, ad esempio i suoi contatti professionali, gli eventi mondani con celebrità provenienti da tutto il mondo, ma soprattutto i suoi rapporti d’amicizia.
Fulcro della sezione fotografica è senz’altro il legame del pittore con Raf Vallone, poliedrico artista dalla spiccata personalità. Attore, calciatore, giornalista, partigiano, Vallone fu uno dei pochi italiani, insieme a Renato Guttuso, a stringere un rapporto fraterno con Picasso.
Grazie ad alcuni preziosi esemplari dell’archivio del figlio Saverio Vallone, si possono ammirare istantanee davvero significative. Una foto, ad esempio, lo ritrae a casa di Picasso a Parigi. In un’altra del 1958, scattata nel suo camerino, Vallone è in compagnia del pittore, di Jean-Paul Sartre e di Jacques Prévert, appena dopo il suo debutto parigino nell’opera teatrale Uno sguardo dal ponte di Arthur Miller.
Il Palazzo Rhinoceros diviene così un contenitore unico colmo di suggestioni picassiane che catapultano il visitatore nelle atmosfere e negli ambienti respirati e vissuti dall’artista, dalla casa del pittore sulla collina di Montmartre allo storico Café de Flore di boulevard Saint-Germain, luogo di ritrovo di eccentrici intellettuali.
La completezza e la ricchezza degli spazi espositivi è sottolineata anche dalla direttrice della Rhinoceros Gallery, Alessia Caruso Fendi che lancia un invito al pubblico con tali entusiaste parole: “La Rhinoceros Gallery è un unicum: spazio che presenta opere di artisti, evocazioni culturali, snodi concettuali resi attraverso trasformazioni digitali, ispirazioni musicali. È un contenitore di afflati artistici dalle molteplici facce”.