Giacomo Deiana presenta “Single”, il secondo disco: accordi e parole per allargare le porte della percezione
“Credo che ogni forma espressiva sia l’occasione più bella per creare connessioni, relazioni, incontrare storie e persone altrimenti lontane, fisicamente e non. Scrivo perché spero che ciò che metto in musica oggi si trasformi in una stretta di mano, un abbraccio, un bicchiere di vino insieme domani”.
Con queste parole, il cantautore sardo Giacomo Deiana, si è trovato ad accompagnare l’uscita del suo “Single”, il secondo disco pubblicato dalla RadiciMusic Records di Aldo Coppola Neri. Un disco che unisce le trame strumentali di una chitarra solista alle pitture emozionanti di canzoni che tra l’altro incontrano anche la partecipazione di artisti come Andrea Andrillo, Max Manfredi, Pierpaolo Liori e Giuliana Lulli Lostia.
Artista dalle tante derive, insegnante di chitarra e ancora custode di quelle antiche delicatezze che sono i ricami primigeni della bella canzone d’autore italiana, Deiana è non-vedente dall’età di 12, evento che nella sua drammaticità restituisce energie inedite alle sue opere, determinanti per comprenderne ogni singolo istante.
Come, ad esempio, il video ufficiale del singolo “Serena” diretto da Marco Oppo e arricchito del delicatissimo montaggio curato da Andrea Lotta. la canzone è un tautogramma, cioè è composta solo da parole che iniziano con una lettera, la S. Il video del pezzo comincia mostrando un cammino tra sentieri urbani o contesti naturali, cielo, mare, legno, piante.
Ma all’improvviso lo schermo diventa come disturbato: in una società dominata dalle immagini, Deiana ci porta nel suo mondo, così all’improvviso. Così come forse a 12 anni ci è entrato lui. La vita e l’immagine che di colpo perde senso e sostanza lasciandoci nudi al cospetto di un messaggio che deve trovare altre strade per arrivare alla gente. Poco dopo il primo minuto di canzone, quando il grigio di disturbo avvolge tutte le immagini, il videoclip – in modo efficace e violento – sfida l`attenzione e la sensibilità di ognuno di noi, ormai modellati ad uso e consumo del tutto e subito, forse incapaci di restituire il giusto valore alle cose della vita.
Un invito a fermarsi. Ridare un nuovo valore al tempo. Il non vedere non è necessariamente un muro, se si impara ad andare oltre quello che gli occhi comunque non vedono. Non a caso il video si apre con le parole di Jorge Luis Borges: “I poeti, come i ciechi, possono vedere al buio”.
IL TRACK BY TRACK A CURA DI GIACOMO DEIANA
Barcellona-Saragozza – Immaginate un viaggio in treno, un viaggio che parte da Barcellona, attraversa la catalogna, giunge fino al capoluogo aragonese e torna indietro! Una famiglia intera su quel treno, una famiglia che viene da una regione, la Sardegna, nella quale i treni, praticamente, non si usano mai!
Porto taverna – La cartolina di una caletta incastonata tra Olbia e porto San Paolo, una lingua di sabbia di fronte alla quale si staglia sull’orizzonte il profilo dell’isola di Tavolara.
Piccoli passi – Un brano che descrive la difficile ma inesorabile risalita di un cuore sofferente eppure coraggioso e determinato.
Aredhel – Un paesaggio notturno, boscoso, un piccolo valzer che tratteggia l’esile figura di un misterioso personaggio femminile che si aggira tra fronde e raggi lunari.
Vadinho – Questo brano è dedicato al celebre personaggio Del famoso autore brasiliano G. Amado. Vadino, infatti, è il primo marito di donna Flor nel romanzo donna Flor e i suoi due mariti. Il carattere fortemente ritmico del brano suggerisce l’allegria e la spensieratezza dell’impareggiabile canaglia che tutti i lettori di questo romanzo non hanno potuto fare a meno di amare!
Tutto tramonta – Questo brano, altro tautogramma, il cui testo è formato esclusivamente da parole che iniziano con la Lettera t, parla di come sia importante l’incontro tra due persone che hanno molto vissuto e molto sofferto. Tutto tramonta significa che tutto passa, anche le cose più brutte.
Il valzer della domenica Non sono certo il primo a parlare di quanto può essere noiosa e spiacevole l’atmosfera di attesa che si crea la domenica pomeriggio, fine del tempo dedicato agli affetti e allo svago in vista della ripresa della settimana lavorativa! Ovviamente il tema si è prestato ad un approccio in fin dei conti ironico.
Serena tratta del tema della gelosia! A differenza degli altri brani ho voluto utilizzare per questo brano dal carattere decisamente pop esclusivamente chitarra acustica ed elettrica.
Il cantautore si racconta così
“Ho avuto il mio primo contatto con la musica, anzi, con la pratica della musica, all’età di sei anni, per proseguire poi con il regolare corso che segue chi desidera fare musica in ambiente accademico, quindi conservatorio, diploma e, di seguito, una infinita serie di corsi di perfezionamento, masterclass, alla ricerca del suono di dio, della perfezione formale, della congiunzione divina tra corpo, anima e spirito poetico universale etc…
Tutte cose che ho provveduto ben presto a mettere in cantina, per quanto possibile! All’età di dodici anni ho perso completamente la vista, e voglio che tu lo sappia perché è stato un evento che, solo recentemente mi sono reso conto, ha influenzato, oltre le mie successive scelte di vita, anche quelle artistiche e le creazioni che ne sono state il frutto. Ho iniziato a scrivere canzoni intorno al 2003 per motivi che potremmo definire terapeutici, cosa che credo sia comune a tutti coloro che desiderano esprimersi attraverso questa forma musicale che fa della sintesi la sua principale caratteristica. Da allora sono passato attraverso esperienze lavorative che mi hanno portato a collaborare con artisti di ambiti anche molto diversi, (cantautori, cantastorie, musicisti di estrazione jazzistica,rock bands) e insegnare chitarra presso varie scuole di Cagliari e provincia. Ho una repulsione che non desidero superare nei confronti di ogni sorta di curriculum quindi mi limiterò a citare l’immensa Rossella Faa, per la quale dal 2007 metto a disposizione, sia in live che in studio, le mie mani e le mie sei corde.
Nel 2006 ho vinto il primo premio al “Lennon festival” di Belpasso, provincia di Catania, premiato da Niccolò Fabi con il brano “Lezioni di canto”, incluso nel mio primo album dal titolo “Pochi istanti prima dell’alba”, uscito nel 2017 e ripubblicato nel 2019 da RadiciMusic Records.
Nell’ottobre di quest’anno (2019), sempre per RadiciMusic è uscito “Single, un lavoro che costituisce il naturale, a mio insindacabile giudizio, proseguo del mio primo album che trova la partecipazione di artisti come Andrea Andrillo, amico prezioso, voce unica e mio compagno di etichetta; Max Manfredi, che non devo certo spiegarvi chi è; Pierpaolo Liori, eccezionale fisarmonicista; Giuliana Lulli Lostia, che, oltre che duettare con me in “Serena”, ultima traccia del disco, da circa un anno si prende amorevolmente cura della mia voce!
Un capitolo a parte meriterebbe la mia attività di insegnante di chitarra, che considero la più nobile tra le mie occupazioni, la più grande delle fortune, la più meravigliosa delle sfide, la maggiore tra le responsabilità per un musicista: il trasmettere la passione, il piacere per il crescere con la musica, la gioia per la scoperta di se stessi tramite un mezzo così potente di auto conoscenza e comunicazione”.