Francesco Dal Poz: l’indie è tanta roba, vi presento il mio nuovo singolo
E’ da poco uscito “Cerco Casa”, nuovo singolo del cantautore Francesco Dal Poz che anticipa l’uscita dell’album prevista per il prossimo autunno. “Cerco casa” nasce ad inizio anno, ma in un momento storico in cui il vivere a distanza è diventato purtroppo la normalità, diventa un manifesto perfetto della volontà di iniziare una nuova fase della propria vita, una fase positiva carica di speranza.
Quando e come nasce il singolo “Cerco casa”?
Ciao a te e ciao a tutti! Grazie per il benvenuto!“Cerco casa”, singolo pubblicato a maggio, nasce qualche mese prima del lockdown per raccontare un’esperienza che ho realmente vissuto e una sensazione che ho realmente provato; infatti, come dice il ritornello, è proprio su due materassi a terra in una stanza disordinata che una notte, non riuscendo a dormire, ho cominciato a fare mille pensieri e a sentire una strana sensazione, quella cioè di voler iniziare una nuova parentesi della mia vita. Quell’esperienza e quell’emozione l’ho poi trascritte in una canzone ed è nata, appunto, “Cerco casa”.
Alle spalle hai delle altre pubblicazioni, puoi parlarcene?
Ho iniziato a scrivere canzoni a 9 anni per esprimere un forte e profondo bisogno interiore. Dopo decine di canzoni scritte, a 12 anni ho avuto l’opportunità di fare la mia prima esperienza in uno studio di registrazione ed è nato il primo album; poi il secondo a 13 anni e il terzo a 16. Sono state tutte esperienze fortissime e che mi hanno insegnato tantissimo sotto l’aspetto artistico, tecnico e umano.
In che modo ti reputi un artista più consapevole rispetto ai tuoi precedenti lavori?
Come dicevo, ho pubblicato questi tre album durante l’adolescenza; per intenderci, l’ultimo è stato pubblicato ormai 9 anni fa. In questi 9 anni sono successe tantissime cose, ho vissuto fortissime esperienze legate sia alla musica che alla mia vita privata e tutto questo inevitabilmente mi fa essere oggi un artista più consapevole. Ci tengo comunque a sottolineare che non mi ritengo per nulla “arrivato”, figuriamoci: sono pienamente convinto che questa consapevolezza non è completa e forse non lo sarà mai e che ho ancora tantissima strada da fare in questo meraviglioso percorso musicale.
Quali artisti e/o generi musicali ti hanno influenzato maggiormente?
Penso sia importantissimo per un artista ascoltare qualsiasi genere musicale e apprezzare la bellezza presente in ognuno di questi; diventa quindi per me fondamentale ascoltare un po’ tutti i generi, come classica, jazz, rock, rap, trap, indie, ecc., ma non posso negare che gli artisti con cui da sempre sento più affinità, sono artisti pop, quali ad esempio Jovanotti, Francesca Michielin, Zucchero, Levante, ecc.
Cosa rappresenta secondo te l’indie oggigiorno?
L’indie è una ventata d’aria nuova che ha rispolverato qualcosa di già sentito. L’indie ha portato a galla un mondo che non conoscevo: testi semplici, diretti, particolarissimi, che non stanno nell’etere, sono accompagnati da sonorità che fondono insieme nuove idee a suoni di sintetizzatori e drum machine ormai finiti in qualche scatolone in una soffitta impolverata. Con il passare del tempo, l’indie pare stia piacendo così tanto da diventare il nuovo pop e personalmente, dato che non amo molto le etichette e i “muri culturali”, anzi, sono contento: amo tantissimo sentire quando idee, generi, artisti si influenzano a vicenda perché credo che questa sia alla base della cultura. Quindi, l’indie, per me, è “tanta roba”.