Francesco Bertoli si racconta: “La Mia Città” richiama la semplicità e le piccole cose. Amici? Una sfida formativa
Dal 10 aprile è disponibile online il nuovo singolo di Francesco Bertoli, “La mia città”, secondo estratto, dopo “Mc Donald’s, dall’album di debutto “carpe Diem”, uscito lo scorso 27 marzo.
Reduce dall’esperienza di “Amici di Maria De Filippi”, Francesco, cantautore milanese, classe 1996, si avvicina alla musica quando era molto piccolo fino a quando non è diventata una sua ragione di vita.
Ciao Francesco e benvenuto! Come stai? Come stai vivendo questo momento?
Bene, dai! In questi due mesi ho suonato, cantato e scritto tanto. Negli ultmi giorni ho ricevuto anche parecchi libri quindi ci darò sotto con la lettura.
Come nasce “La mia città” e quale messaggio volevi trasmettere?
“La mia città” parla di due persone che alla fine del loro rapporto si dicono in faccia tutto quello che non si sono mai dette. La dedica d’amore “tu mi ricordi la mia città” è un richiamo alla semplicità e alle piccole cose. Un tema abbastanza attuale oggigiorno.
La tua partecipazione ad “Amici” è stata un successo. Cosa ti ha lasciato questa esperienza? Pensavi che qualcosa potesse andare diversamente?
No, devo dire di no. E’ stata una sfida. Mi sono messo in gioco sempre al 100%. Sono sempre stato me stesso. Ne sono uscito soddisfatto. Mi porto dietro molti bei ricordi ma anche belle esperienze che mi hanno fatto crescere sia artisticamente sia come persona.
Credi che i talent aiutino cantautori emergenti ed artisti ad immetteresi nel mondo della musica?
Assolutamente sì. “Amici” è una vera e propria scuola, aldilà del format. Chi suona e canta trova benefici, perchè riesce sicuramente a crescere e ad ampliare il proprio bagaglio professionale
Qual è, a tuo avviso, la prospettiva di un cantautore in questo momento in cui sembra che il mondo dello spettacolo e della musica non siano tutelati abbastanza?
Io avevo in programma diversi concerti e in store che purtroppo non ci saranno. E’ difficile capire e trovare una soluzione. Ma sono sicuro che si troverà un modo perchè non è una cosa da poco. Non si può trascurare l’intrattenimento che è parte integrante della nostra società.
Tornando un pò indietro nel passato, quando nasce la tua passione per la musica?
Ho iniziato a cantare quando avevo 6 anni in un coro di voci bianche. E’ iniziato tutto un pò per caso, quando ero piccolo. La musica è sempre stata una costante nella mia vita, quindi non c’è stato un momento particolare in cui l’ho deciso. E’ stata un’evoluzione continua. Quando ho iniziato a fare musica un pò più seriamente ho capito che volevo diventasse il mio lavoro.
C’è un cantautore cui ti ispiri o sei particolarmente legato?
Non molti, a dire il vero. Se dovessi scegliere un artista preferito sicuramente sceglierei Stevie Wonder.
Cosa ti aspetti dal futuro? C’è qualche progetto cui stai lavorando?
Dal futuro mi aspetto di scrivere ancora belle canzoni, per me e anche per altri. Da quel punto di vista mi sto impegnando molto. Sto studiando. Sicuramente tra le cose che mi piacerebbe fare vorrei realizzare delle collaborazioni con altri artisti. Cosa che fino ad ora non ho mai fatto.
Qual è una delle prime cose che farai quando tornerà un pò di normalità?
Uscirò con i miei amici, sicuramente. E’ da ottobre che non li vedo e mi mancano molto. In questo momento stavo proprio guardando alcuni vecchi video con un pò di nostalgia.
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