“Red Land (Rosso Istria)”, in tv il ricordo dell’eccidio delle foibe
Questa sera su Rai 3 alle 21:20 andrà in onda “Red Land (Rosso Istria)”, film diretto, sceneggiato e prodotto da Maximiliano Hernando Bruno. La Rai decide dunque di celebrare i martiri delle foibe trasmettendo in prima serata la pellicola del 2018 che da più parti fu accusata di essere revisionista. Tratta infatti il periodo subito successivo all’armistizio del 1943 e ciò che i partigiani comunisti, facenti capo al maresciallo jugoslavo Tito, perpetrarono agli italiani dell’Istria e della Dalmazia.
Un massacro che contò oltre 10mila morti e circa 300mila esiliati. Le vittime furono gettati, molte volte ancora vivi, nelle cavità carsiche del confine orientale italiano. Le foibe. Chi invece fu cacciato dalla propria terra e dalla propria casa dovette subire angherie di ogni genere. Come nel caso dei passeggeri del tristemente noto “treno della vergogna”, il quale passando per Bologna fu accolto a sassate dai sindacalisti della CGIL e iscritti al PCI. Costoro, in un’azione anti-esuli, decisero anche di gettare a terra i pasti destinati agli italiani provenienti da Pola. L’errore di fondo fu considerare i viaggiatori destinati ad Ancona come fascisti e basta. Tralasciando che a bordo c’erano numerosi bambini ed estranei alla vita politica.
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Il film di Bruno, trasmesso a poche ore dalla giornata del Ricordo (10 febbraio), vuole gettare a terra il velo che per oltre 70 anni è stato innalzato per coprire questo lato oscuro della storia italiana. Lo fa partendo dalla storia di Norma Cossetto, giovane istriana stuprata e uccisa a solo 23 anni nei pressi della foiba di Villa Surani dai partigiani slavi.
Il titolo del film mette in risalto il leitmotiv della storia. Il rosso. Rosso come il sangue versato dagli abitanti di quelle terre, la cui unica colpa fu di essere italiani, in quanto anche molti antifascisti furono gettati nelle foibe. Rosso come il fazzoletto dei partigiani responsabili di questa pulizia etnica.
Andrà in onda in concomitanza con il Festival di Sanremo, il cui conduttore Amadeus è stato incalzato dal Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano: «Domani 10 febbraio è la giornata dedicata al ricordo dell’orrore delle Foibe e dell’esodo giuliano-dalmata. Sono rispettosissimo dell’autonomia dell’arte e del lavoro culturale degli artisti. Ma da cittadino, prima che da Ministro, credo sarebbe un gesto importante che il Festival di Sanremo dedicasse un momento, domani sera, proprio al Giorno del Ricordo».
Il presentatore rispondendo in conferenza stampa a chi chiedeva una risposta, ha sviato sottolineando come «ci sono tanti temi cruciali e nessuno è meno importante di un altro. Vedremo cosa fare domani».
Il film, con Selene Gandini nel ruolo di Norma Cossetto e Franco Nero in quello del Professor Ambrosin, quando uscì subì una serie di boicottaggi venendo proiettato per soli 7 giorni in sole 30 sale cinematografiche. Il fatto di vederlo trasmesso in prima serata è sicuramente un passo in avanti verso una ancor più libero studio (accompagnato da documenti ufficiali) della storia nazionale.