Firenze: le opere tardo barocche del Museo Ginori in mostra a Palazzo Marucelli-Fenzi
Dal 16 dicembre 2022 al 17 febbraio 2023, le sontuose stanze di Palazzo Marucelli-Fenzi, oggi sede del Dipartimento di Storia, Archeologia, Geografia, Arte e Spettacolo (Sagas) dell’Università di Firenze, accolgono la mostra “Arti in dialogo. Echi tardo barocchi nelle sculture del Museo Ginori”.
Arti in dialogo
Firenze si prepara ad accogliere un’innovativa esposizione di rara bellezza e valore culturale. Come suggerisce il titolo “Arti in dialogo. Echi tardo barocchi nelle sculture del Museo Ginori”, il percorso espositivo non si avvale solo di un ricco contenuto manifatturiero, ma è costituito anche da un pregiatissimo contenitore che interagisce con il candore delle ceramiche esposte.
A cura di Cristiano Giometti (Università di Firenze), Andrea Di Lorenzo (direttore del Museo Ginori) e Rita Balleri (Museo Ginori), la mostra mette in relazione gli aulici affreschi settecenteschi di Sebastiano Ricci che caratterizzano le sale del Palazzo, gli eleganti stucchi di Giovanni Baratta e le sculture realizzate o acquisite nel XVIII secolo dalla Manifattura Ginori.
I visitatori, come raramente accade, potranno così sperimentare il concetto di compenetrazione delle arti, ammirando simultaneamente elevati esempi di architettura, pittura e scultura.
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L’eleganza di Palazzo Marucelli-Fenzi
Palazzo Marucelli-Fenzi, attuale sede del Dipartimento di Storia, Archeologia, Geografia, Arte e Spettacolo (Sagas) dell’Università di Firenze, è un edificio storico della città fiorentina situato in via San Gallo 10 e caratterizzato da bellissime stanze affrescate a tema mitologico o allegorico.
In occasione dell’evento espositivo alcune stanze verranno aperte eccezionalmente al pubblico e gli sfarzosi soffitti barocchi, le eleganti pareti di ispirazione neoclassica entreranno in comunicazione con le peculiari realizzazioni di Carlo Ginori.
Il marchese avviò la sua celebre fabbrica di ceramiche nel 1737 a Doccia, località a pochi chilometri dal borgo di Sesto Fiorentino; l’antica arte del tornio passò di generazione in generazione sino al 1896, quando avvenne la fusione con la Società Ceramica Richard di Milano.
Oltre ad avere una straordinaria abilità nella composizione degli impasti, Ginori rese da subito omaggio alla tradizione del tardo barocco fiorentino traducendo in porcellana le composizioni di alcuni noti scultori, tra i quali Giovan Battista Foggini, Massimiliano Soldani Benzi, Giuseppe Piamontini, Antonio Montauti e Agostino Cornacchini.
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Le preziose opere della Manifattura Ginori
La mostra intende celebrare la maestria della Manifattura Ginori, offrendole un posto d’eccezione che ne valorizzi la lucentezza materica e la straordinaria espressività.
Particolarmente suggestivo risulta, ad esempio, l’accostamento degli stucchi di Baratta con tre calchi in cera che riproducono opere dello stesso scultore. Realizzati dalla fabbrica del marchese intorno al 1740, i calchi appartengono al Museo Ginori (Euridice e Allegoria della Prudenza) e al Museo Nazionale del Bargello (Allegoria della Ricchezza).
Decine di accostamenti simili condurranno i visitatori attraverso la storia della manifattura fiorentina tra XVIII e XIX secolo creando un pioneristico ponte tra scultura tardo barocca e le prime avvisaglie del Neoclassicismo.
Organizzata dal Dipartimento di Storia, Archeologia, Geografia, Arte e Spettacolo (Sagas) dell’Università degli Studi di Firenze insieme al Museo Ginori, l’esposizione si avvale della collaborazione con la Direzione regionale Musei della Toscana, l’Opificio delle Pietre Dure e l’Associazione Amici di Doccia.
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L’inaugurazione della mostra
Venerdì 16 dicembre alle ore 12.30 nell’Aula Magna di Palazzo Marucelli–Fenzi (primo piano) si terrà l’inaugurazione della mostra, impreziosita dagli interventi di Tomaso Montanari, presidente della Fondazione Museo Archivio Richard Ginori della manifattura di Doccia, del prorettore vicario dell’Università di Firenze Giovanni Tarli Barbieri, del Direttore Regionale Musei della Toscana Stefano Casciu e del vicedirettore del Dipartimento Sagas Fulvio Cervini.
L’esposizione sarà visitabile gratuitamente previa prenotazione fino al 17 febbraio 2023 nelle giornate di martedì, giovedì e venerdì. È prevista una temporanea chiusura per le festività natalizie dal 23 dicembre all’8 gennaio, a eccezione dei giorni 27 e 29 dicembre, durante i quali sarà possibile l’accesso dalle 10 alle 13.
Per prenotare la propria visita all’esposizione, è sufficiente inviare un’e-mail all’indirizzo mostra.fenzi@gmail.com .
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