“Film capolavoro sui diritti degli animali”: la Peta premia James Gunn per I Guardiani della galassia
“Tutti gli animali meritano una vita di libertà a cielo aperto piuttosto che la reclusione in gabbie di laboratorio“: il monito viene direttamente dalla Peta, associazione internazionale no profit in prima linea per la tutela dei diritti degli animali, che ha premiato James Gunn, regista della trilogia dei Guardiani della galassia, con il “Not a Number Award“.
Il terzo episodio della saga, da molti considerata la migliore dell’universo Mcu, è uscito poche settimane fa nei cinema di tutto il mondo e sta raccogliendo numerosi proseliti tra critica e pubblico di tutte le età. Tra le storie narrate al suo interno vi è quella di Rocket, il procione geneticamente modificato con la passione per le armi e un carattere da vero leader. Spesso sopra le righe, ma dotato di grandi slanci di dolcezza, non a caso è tra i personaggi più amati del franchise.
Il film, però, è anche una chiara denuncia verso la vivisezione. Una denuncia verso pratiche spesso barbariche.
Si legge in un comunicato della Peta: “Guardiani della Galassia Vol. 3 fa qualcosa che pochi film hanno mai fatto: racconta una storia bella e compassionevole sui test sugli animali a un pubblico di dimensioni Marvel. Il film presenta animali splendidamente animati, tra cui Rocket (doppiato da Bradley Cooper, a cui è stato assegnato un Oscat per la sua decisione compassionevole di interpretare il proprio compagno animale in A Star Is Born ), Lylla, Floor e Teefs, che portano gli spettatori in un’emozionante sulle montagne russe esponendo i mali dei test sugli animali. La sceneggiatura di James Gunn non si allontana dall’argomento difficile (ma spesso fedele alla realtà), e siamo entusiasti di una storia sull’empatia per tutti gli esseri viventi e sensibili. Per il suo ritratto gentile e avvincente di Rocket e dei suoi amici e per aver ricordato agli spettatori che gli animali torturati nei laboratori sono esseri senzienti e non i numeri tatuati su di loro, la Peta onora Gunn (che è anche il regista del film) con il Not a Number Award”.
La storia di Rocket è commovente ma, come sottolineato dalla Peta, non si allontana di molto rispetto a ciò che accade nella realtà. Il tema della difesa dei diritti sugli animali è datato e costantemente attenzionato da una fetta importante dell’opinione pubblica. “Questo film immagina un futuro in cui gli animali possano vivere in pace: Peta sta lavorando attivamente promuovendo metodi di ricerca senza animali che si tradurranno effettivamente in trattamenti e cure per le malattie umane. Gli appassionati di cinema possono ampliare la loro consapevolezza del nostro lavoro per porre fine ai laboratori di test sugli animali“, prosegue il comunicato.
Una storia di animazione e fantasia che, come spesso accade, attinge appieno dalla realtà. Lisa Lange, vicepresidente senior di Peta, ha aggiunto che l’organizzazione conferisce il premio “come il miglior film sui diritti degli animali dell’anno per aiutare il pubblico a vedere gli animali come individui e suggerendo che solo perché possiamo sperimentare su di loro non significa che dovremmo”.
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