Fedez – Michielin, la coppia d’oro: intesa, coinvolgimento e voglia di stupire
«Dopo un anno del genere, in cui fare musica sembrava un’utopia, essere qui e raccontare la propria musica, è strepitoso. Ieri sera, con la cover, abbiamo cercato di realizzare qualcosa di molto complesso, anche per via della composizione del brano, molto tecnica e difficile». Così ha dichiarato in conferenza stampa Francesca Michielin, che insieme a Fedez nella terza serata del Festival di Sanremo ha duettato con un medely composto da “Le cose che abbiamo in comune”, “Felicità”, “Fiumi di parole” e “Non amarmi”.
I due artisti partecipano alla gara con Chiamami per nome, un brano che parla di amore, ma anche del percorso di crescita interiore: per il rapper, infatti, questa è stata la prima partecipazione al festival. In circa 48h, ha dichiarato Fedez, il pezzo è entrato nelle classifiche e nelle charts più importanti.
Per i due si è trattato comunque di un’esperienza del tutto nuova, anche e soprattutto per l’assenza del pubblico a causa delle norme anti covid. Nella conferenza stampa Fedez ha così commentato:
«Nonostante i protocolli molto stringenti l’atmosfera che si vive nei backstage è fantastica. È veramente una figata. Ieri ci siamo divertiti davvero tanto, dalla preparazione nei camerini allo stare sul palco, qualcosa di più simile alla normalità che io abbia vissuto in questi mesi. Nonostante quel palco sia vuoto, l’energia dell’Ariston la senti eccome. Erano anni che non respiravo un’atmosfera simile. Francesca ha una carica incredibile, quando sono sul palco e mi agito, cosa che accade di frequente, la guardo e mi tranquillizzo. È una mia ancora»
Un’intesa, la loro, che ha permesso ad entrambi di esibirsi in un duetto carico di emozioni. Non è la prima volta tuttavia che i due vocalist hanno lavorato insieme La collaborazione nacque già nel 2013 con Cigno nero e poi nel 2014 con Magnifico. Sanremo, poi, è stato il culmine di tutto, soprattutto per aver di nuovo calcato un palco dopo lo stop alle esibizioni dal vivo.
«È stato bellissimo condividere assieme le emozioni di questo palco, guardarsi l’uno con l’altro e vivere le nostre emozioni -ha commentato la Michielin- La prima sera, per non piangere dall’emozione, chiudevo gli occhi e cercavo di trattenere le lacrime. Dopo un anno del genere, in cui fare musica sembrava un’utopia, essere qui e raccontare la propria musica, è strepitoso. Ieri sera, con la cover, abbiamo cercato di realizzare qualcosa di molto complesso, anche per via della composizione del brano, molto tecnica e difficile»
In questo festival così tanto discusso diverse sono state le scelte definite “difficili”. Queste per via di un tentativo più o meno riuscito di dare un ringiovamento generale alla gara. C’è chi ha fatto notare che la percentuale di share sia stata più bassa rispetto alle aspettative, o che la musica proposta non abbia saputo dare una ventata di freschezza al contesto. Alla domanda di cosa ne pensasse in merito, la cantante ha fatto notare che:
«Questo festival rispecchia il panorama nazionale, è pieno di artisti che vengono da anni di esperienza. La prima volta che ho fatto il festival avevo 20 anni e condividevo il palco con Patty Pravo e Stadio. La musica è generazionale, si rinnova. Guardiamo Madame, che ha 19 anni. Il rinnovamento ha comunque bisogno di tempo perché si consolidi. Sanremo si fa per un messaggio, per portare una propria canzone e un proprio racconto, non per una classifica»