“Familia” torna al cinema per il 25 novembre: il crudo ritratto della violenza domestica di Francesco Costabile
In occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, tornerà al cinema “Familia“, il film diretto da Francesco Costabile, presentato all’81esima Mostra del Cinema di Venezia, nella sezione “Orizzonti“.
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“Familia” è ispirato dal romanzo autobiografico “Non sarà sempre così“, scritto da Luigi Celeste durante la sua permanenza in carcere. Per la sua interpretazione, l’attore Francesco Gheghi ha ottenuto il Premio per la Miglior interpretazione maschile.
“È un film sulla violenza di genere che non edulcora, non ammorbidisce un tema che va affrontato di petto. La violenza va attraversata, bisogna conoscerla per imparare a difendersi”
afferma il regista Francesco Costabile in occasione del ritorno al cinema con Medusa Film.
La trama
Luigi (Francesco Gheghi) ha vent’anni e vive con sua madre Licia (Barbara Ronchi) e suo fratello Alessandro (Marco Cicalese): i tre sono uniti da un legame profondo che sta per essere messo in crisi da un temuto ritorno.
Sono quasi dieci anni che nessuno di loro vede Franco Celeste (Francesco Di Leva), compagno e padre violento, che ha reso l’infanzia dei due ragazzi e la giovinezza di Licia un ricordo fatto di paura e prevaricazione. Oggi Luigi vive la strada e, alla ricerca di un senso di appartenenza e di identità, si unisce a un gruppo di neofascisti in cui dar sfogo alla propria rabbia e sopraffazione.
Un giorno Franco torna, rivuole i suoi figli, pretende di riavere la sua famiglia, malgrado i tentativi di denunce e allontanamenti vari da parte di Licia, sopraffatta dalla sua violenza e dai suoi abusi.
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Il secondo film di Francesco Costabile è brutalmente autentico, senza peli sulla lingua: mostra in primo piano sopraffazione e offese, tra botte e strangolamenti. Una storia forte e non romanticizzata, che porta lo spettatore nel vortice della violenza domestica, in cui ogni parvenza di precario equilibrio può velocemente essere devastata da uno scatto d’ira. Un vortice così turbolento e sovrastante che il percorso per uscirne è più che tortuoso, a causa di istituzioni assenti e un sistema che sembra a tratti impossibile da sradicare.
Mymovies lo definisce:
“un film volutamente disturbante. Un melò violento e claustrofobico con l’anima di un cupo thriller che getta lo spettatore in un’atmosfera carica di tensione“
Una storia di cui abbiamo ancora brutalmente bisogno. Al cinema dal 25 al 30 novembre.