EtnoMuSa al Festival dei Giovani dell’Appennino: musica tradizionale popolare, etnica e sociale
Il Festival dei Giovani dell’Appennino si prepara a far ballare il pubblico sulle musiche della tradizione popolare: sabato 3 agosto ospiterà l’orchestra EtnoMuSa.
Pizziche, saltarelli e tarantelle da ogni angolo d’Italia animeranno la serata della quarta edizione a partire dalle ore 21, nella Piazza dell’Orologio di Collarmele (AQ).
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Nata nel 2012, EtnoMuSa è un gruppo che costituisce un ramo di Mu(sica) Sa(pienza), formato da musicisti e ballerini che si aggregano in nome della musica popolare, etnica e sociale: a ritmo di svariati strumenti che si fondono dall’unione della cultura classica con quella internazionale, la mission di EtnoMuSa è tramandare il patrimonio musicale antico rivisitandolo e riadattandolo ai nostri tempi, all’insegna della creatività e sensibilità.
Legata all’Università Sapienza di Roma, EtnoMuSa è la prima ed unica orchestra universitaria di musica popolare e tradizionale in Italia e in Europa. Le musiche che animeranno la quarta edizione del Festival dei Giovani dell’Appennino prendono così vita grazie alla partecipazione di docenti e studenti, stranieri e non, dalla cui interconnessione nascono brani originati da varie tipologie di pizzica, tarantella.
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Le performance dell’orchestra nascono suonando ad orecchio utilizzando qualsiasi strumento, dall’organetto ai tamburi a cornice, dagli strumenti di altre culture internazionali agli strumenti di matrice classica. Attingendo con fedeltà e rispetto ad un patrimonio tramandato oralmente e raccolto da registrazioni sul campo o dalle interpretazioni proposte negli ultimi decenni, e rielaborando, in un lavoro collettivo, adattandolo al nostro tempo e alla nuova sensibilità e creatività. Dalla ricerca delle diverse tipologie di tarantelle (che si esprimono attraverso la danza dei nostri ballerini) alle ballate narrative e sociali anche di altri paesi e culture grazie al prezioso contributo di studenti stranieri.
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La quarta edizione del Festival dei Giovani dell’Appennino si concluderà dunque sulle note della musica popolare tradizione con un ventata di freschezza e novità. Il perfetto connubio che rappresenta i valori principali della manifestazione: guardare al futuro facendo tesoro della storia. Così la Piazza dell’Orologio di Collarmele, da quattro anni si trasforma in un caleidoscopio di paesi, tra dialoghi, musiche, poesie e dichiarazioni d’amore per quegli angoli di montagna che parevano a tal punto moribondi nella narrazione letteraria e politica da svegliarsi con inedito vigore,