Eric Clapton, stop concerti se Green Pass obbligatorio
Eric Clapton entra a gamba tesa sulla questione Green Pass sì Green Pass no. Non c’è una via di mezzo per il musicista. Per lui l’obbligatorietà non è tollerabile.
“In seguito all’annuncio del primo ministro di lunedì 19 luglio, il mio onore mi obbliga a fare un annuncio a mia volta”, ha detto Clapton. “Voglio dire a tutti che non suonerò mai su alcun palco alla presenza di una platea discriminata. Se non sarà possibile a tutti poter assistere al concerto, mi riservo la possibilità di poter cancellare lo show”.
Si riferisce dunque alla misura restrittiva utilizzata da Boris Johnson di introdurre l’obbligo di avere la certificazione vaccinale per entrare in bar, ristoranti e altri. L’obbligatorietà del Green Pass per Clapton equivale ad una discriminazione. Al che preferirebbe cancellare la data del concerto anziché vedervi accedere solo alcuni.
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Un’idea profonda che evidenza come la musica, come tutta l’arte in generale, sia qualcosa di tutti. Un qualcosa che non pone limiti, divieti.
Tuttavia non è la prima volta che il chitarrista si è dichiarato contrario a lockdown e vaccini. La sua esperienza con Astra Zeneca sottolineò che fu “disastrosa”.
Una scelta diametralmente opposta a quella di Bruce Springsteen che invece ammetterà ai suoi concerti solo vaccinati e in possesso di Green Pass.
La posizione di Clapton potrebbe interessare anche l’Italia, dove nel 2022 sono previste almeno due date. Milano e Bologna, con quest’ultima che ha fatto già registrare due date sold-out.