Ennio Morricone e l’amore per Cervara di Roma
Un continuo saliscendi di scale, vicoli e affacci mozzafiato. Cervara di Roma è un piccolo paese arroccato sopra la Valle dell’Aniene. Dista poco più di un’ora dalla Capitale. Ma vale veramente la pena più di una visita.
La sua particolarità sta nel poter essere raggiunta in auto fino ad un certo punto. Dopodiché si può continuare solo a piedi. Lasciandosi abbracciare dal borgo che, in alcuni tratti, sembra essere rimasto a quei secoli, in particolare l’Ottocento, che attrassero numerosi artisti per l’autentica bellezza che trasmette.
Roccia e mattoni fanno da tela all’arte che si è impossessata di Cervara. É infatti “il paese degli artisti”. Salendo per la Scalinata della Pace e la Scalinata degli artisti si accede ad un museo a cielo aperto fatto di sculture, dipinti e murales.
Bartolomeo Pinelli, Samuel Morse (pittore ma più conosciuto per l’invenzione dell’alfabeto omonimo), Edward Lear, Jean-Baptiste Camille Corot,, il poeta spagnolo Raphael Alberti sono solo alcuni dei nomi che dal XIX secolo soggiornarono nel paesino che deve il suo nome alla grande presenza di cervi nel territorio. Ma anche gli anni ‘70 del ‘900 furono prolifici per la grande presenza di artisti come Eric Hebborn, Giuseppe Ciotti e Julianos Kattinis che lasciarono traccia del loro passaggio sui muri di Cervara.
La bellezza di questo Borgo Autentico è stata merito anche degli allievi del professor Bianchi dell’Accademia delle Belle Arti di Firenze che sulla montagna scolpirono animali, immagini femminili, pagine di libri e totem rappresentanti la fratellanza tra i popoli.
Ma fu un altro uomo a legare il suo nome a questo splendido paese. Uno degli italiani più conosciuti e apprezzati nel mondo. Ennio Morricone, di cui oggi ricorre il primo anniversario della morte.
Leggi anche “Alle origini di Villa Gregoriana di Tivoli, il parco che ispirò Orazio e Goethe”
Il Maestro, per oltre 30 anni, cercò la tranquillità necessaria all’ispirazione tra i vicoli del paese più alto della provincia di Roma.
Era la fine degli anni ‘70 quando il compositore romano scelse una baita in zona Campaegli per il riposo estivo. La classica scelta di villeggiatura, ma lontano dal traffico, dal caos del mare.
Anche il regista e documentarista marino Bruno Vailati scelse la stessa località per fuggire dallo stress cittadino.
Morricone si innamorò di Cervara. E il paese contraccambiò questo sentimento. Nel 1998, inoltre, il Maestro compose “Notturno passacaglia per Cervara”. Il pentagramma della prima parte di quest’opera è inciso sulla roccia nella piazzetta del paese. Il tutto condito dalla firma dell’artista e dalla dedica “alla straordinaria bellezza di questa cittadina”.
La comunità cervarola custodisce gelosamente questo rapporto avuto con il musicista, tanto da conferirgli nel 2006 la cittadinanza onoraria.
Lo scorso 29 novembre, in occasione del suo compleanno, nella località in cui era solito villeggiare è stato inaugurato un monumento dedicato al direttore d’orchestra. L’opera si chiama “Colonna Sonora” (realizzata da Oriana Impei e Matthias Omahen di Palombara Sabina), in onore proprio di quelle composizioni che lo hanno reso celebre in tutto il mondo.
Il lavoro di Ennio Morricone infatti è stata un’opera d’arte. Un insieme di composizioni fondamentali per lo sviluppo della musica al servizio del cinema.
La colonna in travertino è avvolta da una fascia dello stesso materiale in cui sono state scolpite le note del “Notturno Passacaglia”. Alla base del monumento vi è, invece, un capitello rappresentante uno spartito musicale su cui è poggiata una bacchetta.
Cervara di Roma è il paese ingresso dei Monti Simbruini, da sempre meta e ristoro di artisti di ogni genere. E ancora oggi conserva quest’aurea, quel silenzio fonte di ispirazione per molti. Un’autentica perla medievale di cui si hanno le prime documentazioni dall’884.
Oltre alle opere già citate meritano sicuramente una visita l’antica rocca medievale, posta a difesa del borgo. Ma anche la Chiesa di Sant’Emidio del 1660 e la Chiesa di Santa Maria della Portella del 1700. Il Museo della Montagna, con ingresso a offerta libera, è articolato su due piani ed è un autentica tesoro in cui scorgere testimonianze della vita dei cervaroli per secoli.
Questo articolo lo potete trovare anche su MyZona, l’app internazionale che strizza l’occhio ai luoghi più belli del mondo. “Dalla scoperta nascono sempre esperienze indimenticabili“