“Emmanuelle”: il nuovo film erotico scartato da Cannes e Venezia [trailer]
Sono passati esattamente cinquant’anni da quando le sale francesi (e quelle del resto del mondo) venivano travolte dallo scandalo di “Emmanuelle“, il film erotico diretto da Just Jaeckin e tratto dal romanzo omonimo di Emmanuelle Arsan.
La pellicola con Sylvia Kristel nel ruolo della protagonista ottenne un enorme successo al punto che in una sala di Parigi fu addirittura programmato per dieci anni ininterrottamente. Non solo: negli anni la storia di Emmanuelle ha dato vita a declinazioni “porno softcore” di ogni tipo tra cui ricordiamo “Il segreto di Emmanuelle” del 1993 e le serie statunitensi iniziate con “La regina della galassia” del 1994 o sviluppate negli otto film della “Emmanuelle 2000“, nei sette di “the Private Collection” o nei più recenti “Emmanuelle Through Time”.
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La trama del romanzo
Giovane moglie di un diplomatico francese, Emmanuelle raggiunge il marito a Bangkok e, durante il volo, si concede a due uomini. Al suo arrivo viene iniziata ai piaceri del sesso, anche sadici, dall’antropologa Bee mentre l’anziano Mario la istruisce nel campo delle raffinatezze erotiche con uomini sconosciuti… Da qui prende il via il film erotico evento degli anni settanta che ha originato una delle prime celebri saghe del cinema di genere.
La nuova versione
Audrey Diwan, pluripremiata regista vincitrice nel 2021 del Leone D’Oro a Venezia per il film “La scelta di Anne – l’évenement“, ha realizzato un audace adattamento moderno del romanzo erotico di Emmanuelle Arsan per esplorare, a suo modo, i temi della ricerca del piacere e dell’intimità femminile. Ambientato nella vibrante e sensuale città di Hong Kong, questa versione promette di ridefinire un personaggio iconico del cinema erotico degli anni Settanta.
Nel film della Diwan, Emmanuelle, una donna alla ricerca del piacere perduto, parte da sola per un viaggio di lavoro a Hong Kong. Immediatamente catturata dall’atmosfera ammaliante di questa città-mondo, moltiplica le sue esperienze sensuali e incontra Kei, un uomo misterioso che continua a sfuggirle. Attraverso questo viaggio, Emmanuelle scopre sfaccettature inesplorate della propria sensualità e dei propri desideri, ridefinendo il proprio concetto di intimità e libertà.
La scelta dell’attrice
Ad interpretare la protagonista sarà Noémie Merlant, volto noto nel cinema francese degli ultimi anni, che sostituisce Léa Seydoux, inizialmente scelta dalla regista per il controverso ruolo. “È una scelta puramente artistica, una cosa ovvia, come lo era Anamaria Vartolomei per il mio film precedente“, spiega Audrey Diwan a Deadline.
“Adoro Léa Seydoux, voglio fare un film con lei un giorno. Ma lei non era il personaggio che immaginavo per Emmanuelle. Dal Portrait de la jeune fille en feu à Tár, non ho mai smesso di essere sedotta dalla forza della recitazione di Noémie Merlant. Abbraccia l’idea del personaggio, capace di rappresentare sia l’autorità che la seduzione. Noémie ridefinisce la donna francese. Il suo atteggiamento, il suo sorriso, quel pizzico di insolenza che spesso emerge. Sono anche sensibile all’idea di trovare nella mia attrice una partner intellettuale, quella con cui creo il personaggio. Il film richiede un enorme coinvolgimento, una fiducia reciproca. E so di aver fatto la scelta giusta“.
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Audrey Diwan ha svelato anche il resto del suo cast: Noémie Merlant è così circondata dall’incredibile Naomi Watts (Mulholland Drive, Diana, The Watcher), Will Sharpe (The White Lotus), Jamie Campbell Bower (Harry Potter, Twiger, Light Strangs), Anthony Wong e Chacha Huang.
Quando esce “Emmanuelle“?
La data di uscita nelle sale di Emmanuelle è fissata per il 25 settembre 2024; prima di allora, come riportato da Variety, l’opera verrà presentata in anteprima mondiale come film di apertura (e in concorso) al 72esimo Festival di San Sebastian, il cui inizio è previsto per il 20 settembre.
Viene da chiedersi come mai la pellicola sia stata scartata da Cannes 2024 e quasi certamente anche da Venezia 81, solitamente difficilmente condizionati da eventuali necessità di censura – tanto più quello italiano, dove la regista aveva già vinto il Leone d’Oro nel 2021 con La scelta di Anne – L’Événement, sul tema dell’aborto.