Editoria in crisi: calo di vendite
Il 2024 si chiude in negativo per il mondo dell’editoria in Italia. Ben 2,4 milioni in meno di libri venduti.
I dati, elaborati da NielsenIQ-GfK e anticipati dall’Associazione Italiana Editori (AIE), parlano chiaro: un calo del 2,3% rispetto al 2023.
D’altronde basta dare un’occhiata in giro per vedere come la presenza di librerie sia sempre minore. In particolare di quelle botteghe storiche non legate a grandi marchi, i quali in controtendenza, riescono a rimanere presenti sul territorio. Ma a discapito del piccolo libraio che viene assorbito in quanto impossibilitato a far fronte alle spese.
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I motivi sono vari: sempre meno lettori sommati ad una concorrenza (nei prezzi e nella possibilità di scelta) delle grandi catene. Senza dimenticare la sempre più diffusione dei libri in formato kindle e la possibilità di reperire in tempi brevi (anche un giorno) libri di ogni genere direttamente a casa tramite venditori online come Amazon.
Questa diminuzione di introiti ha complessivamente portato ad una perdita dell’1,5%, equivalente a 23,2 milioni di euro, con un fatturato complessivo di 1,534 miliardi di euro.
Il presidente dell’AIE, Innocenzo Cipolletta, ha sottolineato come le preoccupazioni del settore si siano rivelate fondate, in particolare di come le difficoltà del mercato in continua evoluzione siano state ulteriormente accentuate dalla mancanza di sostegni pubblici alla domanda. Sostegni dati in passato e oggi scomparsi.
La situazione negativa del mondo dei libri, stampati e non, verrà affrontata in maniera approfondita il 31 gennaio al XLII Seminario di Perfezionamento della Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri che si terrà a Venezia.
In questa occasione lo stesso Cipolletta proporrà anche delle strategie future per tentare di risollevare tutto il comparto.
Questa crisi infatti interessa tutto il settore della cultura, messo a dura prova da altre forme di intrattenimento che la stanno facendo da padroni soprattutto con le fasce più giovani sempre meno interessati ai libri.