È morto Stefano D’Orazio, storico batterista dei Pooh
Si è spento all’età di 72 anni Stefano D’Orazio, storico batterista dei Pooh, gruppo con il quale ha scritto pagine indimenticabili della storia della musica italiana, influenzando tre generazioni di musicisti. L’annuncio è stato dato su Twitter dal politico Vittorio Michele “Bobo” Craxi, figlio di Bettino.
Poco fa, durante la diretta di Tale e Quale Show, Loretta Goggi ha dichiarato che D’Orazio è morto a causa del Covid. Il batterista e strumentista aveva anche una malattia pregressa. Era ricoverato da una settimana. L’ennesimo lutto nel mondo della musica in un anno, il 2020, che sembra essersi accanito con particolare ferocia sul mondo delle sette note.
D’Orazio era nato a Roma il 12 settembre del 1948 e ha militato nei Pooh dal 1971 al 2009 per poi ritornare per una breve parentesi tra il 2015 e il 2016 in occasione del cinquantennale dalla formazione della band. Era entrato nei Pooh per sostituire Valerio Negrini, dimostrando da subito una spiccata propensione al songwriting, qualità che lo ha accompagnato per tutta la carriera.
Così i Pooh tramite i canali social network: “Stefano ci ha lasciato. Due ore fa era ricoverato da una settimana e per rispetto non ne avevamo mai parlato… oggi pomeriggio, dopo giorni di paura, sembrava che la situazione stesse migliorando… poi, stasera, la terribile notizia. Abbiamo perso un fratello, un compagno di vita, il testimone di tanti momenti importanti, ma soprattutto, tutti noi, abbiamo perso una persona per bene, onesta prima di tutto con se stessa.
“Ciao Stefano, grazie per la stima reciproca e la tua simpatia travolgente. Un abbraccio commosso”, ha scritto Dario Ballantini. “Una persona bella e per bene. Ogni volta che ci siamo sentiti o incontrati mi ha dato e lasciato qualcosa. Mancherà e anche molto”, ha scritto Claudio Trotta della Barley Arts.