È morto Richard Benson, addio al chitarrista romano
Richard Benson lascia questa terra e torno nell’universo infinito da quale asseriva provenire. Si è spento stamane, al termine di una lunga malattia, resa pubblica già da tempo attraverso i social network. “Carissimi amici ed amiche, dobbiamo purtroppo darvi la notizia più brutta possibile. Richard ha lottato come un leone anche questa volta contro la morte e purtroppo non ce l’ha fatta. Ci ha lasciato. L’ultima volta però ci ha detto: ‘Se muoio, muoio felice'”.
Questo è il messaggio apparso sulla bacheca Facebook del suo profilo. Un commiato ufficiale che non lascia spazio a repliche o fraintendimenti. Richard Benson, per tutti solo Richard, è stato a lungo uno dei personaggi più discussi della scena rock e metal capitolina, amato in maniera trasversale anche dal pubblico tricolore. Un personaggio, molto spesso al centro di dibattiti al limite del surreale, se non oltre, entrato di prepotenza nell’immaginario collettivo grazie a una serie di aforismi tra il serio e il faceto.
Leggi anche: Nick Cave, altro duro colpo: muore suo figlio Jethro
Indimenticabili i concerti dove il pubblico si recava per ascoltare la sua musica ma, soprattutto, per prendere parte a uno show del grottesco dove ognuno dei presenti lo insultava in vario modo, inveendogli contro e lanciandogli oggetti di vario tipo, da yogurt a frattaglie, da pannolini sporchi a frutta marcia, passando per polli e teste di maiale. All’apice di questa fase della sua carriera, fu anche costretto a mettere una rete di protezione tra lui e gli spettatori. I rischi erano diventati incalcolabili.
Un video, su tutti, è rimasto impresso ai frequentatori di YouTube e non solo: quello nel quale gli viene tirato addosso un pollo e, afferrandolo, urla “sacrificheremo questo pollo a Satana“.
Il talento chitarristico, a Richard, non mancava. Nonostante non fosse mai realmente preso in considerazione, ne aveva eccome. Aveva inciso diversi album (il primo, “Madre Tortura“, nel 1999) e collaborato con molti artisti e musicisti della scena underground italiana. L’ultimo singolo, “L’Inferno dei vivi” risale al 2015. E’ apparso anche nel film “Maledetto il giorno che t’ho incontrato“, di Carlo Verdone (1992).
Leggi anche: Valerio Lundini & I VazzaNikki svelano le prime date del tour estivo