Dipinti che sfilano tra la gente, mostra itinerante in Abruzzo con Roberta Di Maurizio
Dipinti che sfilano nel centro di Teramo a creare un contatto diretto con i passanti attraverso l’impatto cromatico. Questa la proposta artistica di Roberta Di Maurizio che si presenta – per dirla con le parole della scrittrice e critica d’arte Arianna Di Presa – come “Un viaggio a colori: tra passione e libertà”.
Nel corso della mattinata di sabato 5 giugno, a partire dalle 10, alcune persone porteranno le opere in giro, in particolare nell’area del mercato. Questo permetterà ai presenti di entrare “incondizionatamente” nel dinamismo del colore, attraverso un invito collettivo “dove per la prima volta”, sottolinea ancora Di Presa, “l’impronta ancestrale della nascita cromatica abbandona ogni canone accademico, fungendosi dialogica e partecipativa per esplorare l’identità animica e l’espansione interiore nella sua massima ampiezza”.
Al termine dell’originale “sfilata” le opere saranno installate in una sala espositiva in via Nicola Palma che, nell’arco di una settimana, sarà sede di dirette, interviste, worshop con i bambini e lezioni a distanza.
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Un progetto che rientra nell’ambito di un percorso supportato dall’associazione culturale “Liberementi”. La sfida del presidente Enzo Delle Monache è quella di restituire nuova vita all’arte grazie a una serie di mostre itineranti, le quali permettono agli artisti di condurre il loro atto creativo tra la gente, nelle piazze, e nelle vie limitrofe ai loro luoghi natii.
“Con enorme maestria”, scrive ancora Di Presa, “Roberta Di Maurizio riesce a creare nei fruitori un senso vulcanico di partecipazione attiva e di condivisione plateale, poiché la comunicazione sovrasta ogni possibile tecnicismo dove è la voce del cuore a tramutare assieme alla totalità esistenziale, sotto forma di denuncia, di indagine con un sotteso tassello psicoanalitico dove la catarsi sembra sconfiggere persino l’ultima onda dolorosa”.
“Un cammino a colori, pertanto”, prosegue la critica, “rivoluzionario e consistente, sinfonico nella forma, incisivo nella materia, che avvalora sempre più l’autenticità relazionale, verso il prossimo e verso la comprensione degli altri. Un viaggio dunque, nella metafora più intima del termine che può accorpare incontri e scontri, sconfitte e vittorie, un orizzonte di intemperie e maree che trovano il giusto approdo nella consapevolezza pensante, una custodia indissolubile di nascite e rinascite, rivelatrici di indiscutibili tumulti, che come alveoli radicati contribuiscono al sospiro dell’arte, ovvero al respiro della vita”.
Foto: Cecilia Nercide